L’AQUILA – I benzinai proclamano una serie di iniziative per protestare contro la crisi del settore: lo hanno deciso i sindacati di categoria Faib, Fegica e Figisc/Anisa. Si tratta di una vera e propria escalation cosi’ articolata: da lunedi’ 23 luglio, sospensione degli accordi collettivi per la parte riguardante il prezzo massimo di rivendita sui carburanti; da lunedi’ 30 luglio a domenica 5 agosto, sospensione dei pagamenti del rifornimento carburanti attraverso carte di credito, pago bancomat e carte bancarie; venerdi’ 3 a domenica 5 agosto, chiusura di tutti gli impianti di rifornimento carburanti, self service compresi, sia su rete ordinaria che autostradale, sulla cui viabilita’ verra’ adottata una specifica articolazione delle chiusure, integrata con le azioni in corso, che verra’ comunicata in seguito.
Come esempio della cirsi e delle contraddizioni in cui versa la categoria, le associazioni dei benzinai citano “l’aggiramento della norma che avrebbe dovuto garantire la gratuita’ dei pagamenti con carte di credito e bancomat sia ai consumatori che ai gestori. Invece – sostengono congiuntamente Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio – le banche pretendono il pagamento delle commissioni minacciando, in caso contrario, la disdetta del servizio”. E su questo “il Governo e’ muto non trovando il coraggio di fare un richiamo al sistema bancario”.
Allo stesso modo, “un segnale particolarmente evidente dello stato di crisi e’ dato dalla condizione specifica delle autostrade dove gestori e consumatori sono fatti oggetto di una vera e propria discriminazione sui prezzi, esclusi da ogni tipo di sconto, che sta condannando le imprese di gestione al fallimento e la stessa rete autostradale alla totale marginalizzazione”.
Ai gestori, conclude la nota di Faib, Fegica e Figisc/Anisa, “i comportamenti di Governo e industria petrolifera non lasciano altra possibilita’ che adottare iniziative estreme di protesta e di difesa verso una aggressione gravissima, insopportabile e ingiustificata. Per questi motivi e’ stato deciso un pacchetto di iniziative che, per la loro asprezza crescente e per come vengono sufficientemente dilazionate nel tempo, si auspica possano finalmente consentire al Governo di attivarsi, avviando quell’azione di composizione delle vertenze collettive che, istituzionalmente, gli compete”.