L’AQUILA – L’Abruzzo, un esempio su scala nazionale per aver adottato, in anticipo di tre anni, la spending review rispetto al governo Monti: una regione che investe, che ha un futuro, che riduce l’indebitamento, che è pronta a ridurre le tasse, che non contrae debiti e taglia la spesa pubblica.
Così, dalle stime del “Rapporto di previsione territoriale” dello Svimez spiccano le previsioni per un PIL che tornerà ad essere positivo nel 2013 (+0,5%). Una previsione di crescita per il prossimo anno superiore a tutte le regioni italiane e pari a quella del nord est.
La regione meridionale che dovrebbe mostrare una tenuta relativa migliore è proprio l’Abruzzo. E’ quanto emerso oggi dalla conferenza stampa che si è tenuta a Montecitorio, a Roma, con il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi e il Presidente della Svimez Adriano Giannola.
I dati positivi del Rapporto Svimez premiano la programmazione del Governo regionale in tema di riduzione del debito pubblico. Secondo le previsioni della Svimez il Pil della Regione Abruzzo, nonostante il clima di recessione economica internazionale, avrà una crescita (+0,5%) a partire dal prossimo anno, pari a quella della macro-area nord est e superiore a regioni come l’Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, le Marche, il Piemonte e la Toscana.
CHIODI, TENUTA MIGLIORE CON INVERSIONE DI TENDENZA
“Le misure programmate per la crescita e lo sviluppo del territorio abruzzese si stanno rivelando positive e realistiche – ha commentato Chiodi – Ora però, è necessario avviare la seconda fase: rendere competitiva la nostra regione rispetto agli altri mercati. Lo scopo deve essere attirare investimenti sul territorio e rilanciare l’occupazione. Da un lato questi dati dimostrano il lavoro virtuoso portato avanti fin qui e quindi si tratta di una indicazione di prospettiva che premia notevolmente i nostri sforzi. Dall’altro sono un segnale incoraggiante verso una ripresa economica sociale”.
MANOVRA CORRETTIVA PIU’ FORTE NEL MEZZOGIORNO
Dall’analisi Svimez risulta che l’impatto manovre correttive 2010/2011 di finanza pubblica è più forte nel Mezzogiorno che al centro nord. In un generale contesto di crisi recessiva, le quattro manovre effettuate nel 2010 e nel 2011 e approvate dal precedente e dall’attuale Governo hanno un impatto complessivo sul Pil più pesante nel Mezzogiorno rispetto al Centro Nord. Nel 2013 vi dovrebbe essere una modesta espansione di Pil nel Centro-Nord (0,4%) e una stazionarietà nel Sud (-0,1%). In questo contesto è stato segnalato, nella prima macro-area, il dato di Lombardia (0,7%) e Veneto (0,6%); nella seconda di Abruzzo (0,5%), Basilicata (0,3%) e Molise (0,2%). Nel 2013, oltre al dato positivo di Piemonte e soprattutto della Lombardia, vi è anche quello del Veneto (0,6%).
L’intero Mezzogiorno dovrebbero risultare poco meno che stazionario (-0,1%). In quest’ambito risulta in controtendenza la variazione congiunturale di Abruzzo (0,5%), con un incremento più elevato di quello dell’intero Centro-Nord. Chiodi ha ricordato come al momento del suo insediamento il Presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha ereditato la Regione più indebitata d’Italia, con la più alta tassazione, la prima ad essere commissariata.
Messa in ginocchio dalla crisi economica internazionale, dalle vicende giudiziarie e da un sistema sanitario in crisi, l’Abruzzo ha dovuto sottostare anche agli effetti di un devastante terremoto. “Abbiamo basato, però, il nostro compito su risanamento e crescita – ha spiegato il Presidente Chiodi – attraverso riforme strutturali utilizzando misure di contenimento e di efficientamento della spesa pubblica regionale in funzione di un migliore assetto dei servizi da offrire ai cittadini. Si è anticipato di tre anni il tema del rispetto rigoroso della disciplina di bilancio di cui solo da poco tempo si parla a livello nazionale ed europeo (fiscal compact). L’attività della Regione Abruzzo si è concentrata, attraverso un’azione programmatica, in una serie di atti e azioni propedeutiche alla preparazione e implementazione del nuovo sistema di sviluppo del territorio che rilanciasse la competitività del nostro settore industriale, rafforzasse la coesione sociale e fornisse nuovo impulso all’occupazione”.
GIANNOLA,ABRUZZO DINAMICA EVIDENTI SEGNI DI RIPRESA
“La Regione Abruzzo e la direttrice adriatica emergono oggi come una delle componenti più dinamiche dal punto di vista della crescita. Le previsioni Svimez per il 2013 con l’Abruzzo a +0,5% confermano questa tendenza”. Lo ha detto il presidente Svimez, Adriano Giannola.
“L’Abruzzo – ha aggiunto – è la regione tra quelle meridionali ma anche a livello nazionale che mostra una dinamicità più positiva e più intensa, soprattutto, negli ultimi due anni registrando nel 2010 un tasso di crescita del Pil del 1,7% che è sulla media nazionale e, migliorando, addirittura, nel 2011 con 1,8% che supera ampiamente la media nazionale che si ferma invece allo 0,4 per cento.
Si tratta di preconsuntivi mentre volendo guardare alle previsioni dopo un 2012 pesante per tutte le regioni, compreso l’Abruzzo, si evidenzia una ripresa sia pure modesta ma significativa nel 2013: +0,5% a confronto con uno 0,3% nazionale. In questo senso scopriamo una regione dinamica in questo caso anche rispetto al nord est e al nord ovest. Segnali confortanti in una situazione non tranquillizzante nel sistema nel suo complesso.
L’effetto Ricostruzione ha aiutato a realizzare questa performance – ha aggiunto – In più l’Abruzzo ha ripreso la via delle esportazioni. Sono fattori da consolidare con politiche coerenti da parte dell’operatore pubblico per sostenere questi trend positivi. Questo non ci mette al riparo dai problemi di domani ma sono segnali importanti di una reazione significativa di questa regione davanti alla crisi”.