L’AQUILA – Truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato in quanto ritenuti colpevoli di molti giorni di assenza dal lavoro, usando il mezzo più semplice e scontato: farsi timbrare il cartellino dal collega e poi uscire per sbrigare altre personali commissioni. Nel mirino questa volta sono finiti alcuni medici dell’Ospedale San Salvatore dell’Aquila ora indagati.

Secondo la ricostruzione del quotidiano Il Messaggero, grazie agli agenti della Squadra mobile della Questura dell’Aquila, la verità è venuta a galla: l’ipotesi più accreditata sarebbe quella di un vero e proprio accordo tra colleghi medici, per coprirsi sul posto di lavoro con la massima sicurezza e serenità.

Ma sono bastati mesi di accurato “pedinamento” perchè i professionisti finissero sotto la lente di ingrandimento della Procura. Un caso certamente scoppiato grazie ad una serie di lamentele sul comportamento dei medici, alcune culminate anche con denunce.

Le segnalazioni dei cittadini sono quelle che hanno lamentato, specie negli ultimi tempi, una difficoltà di approccio con il personale medico, tanto da non riuscire mai a trovarli nel loro reparto, con la scusa di altre “consulenze”. Per far questo, è di certo esistita una diffusa complicità di alcuni infermieri, che spiazzati, non hanno saputo rispondere alle domande degli agenti sul comportamento dei loro “principali”.

Per il momento l’inchiesta non è ancora conclusa, anche perchè si stanno raccogliendo in queste ore altre utili testimonianze per meglio chiarire le dinamiche del caso.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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