L’AQUILA – “La scorsa settimana al Senato era in discussione la conversione in legge del decreto n. 79/12 riguardante, tra l’altro, misure di funzionamento del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco.
Il Sindacato Autonomo dei Vigili del Fuoco CONAPO da tempo protesta per il fatto che ai pompieri, dal 2009, a causa dei tagli, non viene più erogato il misero aumento retributivo che va dall’ 1,25% al 2,50% dello stipendio, per coloro che sono rimasti gravemente menomati per causa di servizio, mentre tale istituto continua ad essere erogato agli altri corpi dello stato, dalle forze armate alle forze di polizia.
Si tratta di una elargizione che ammonta a circa una ventina di euro al mese, nulla in confronto alla menomazione subita, che deve essere di notevole gravità per averne diritto, e – afferma Elio D’Annibale segretario provinciale CONAPO – il tutto va inquadrato nel contesto specifico del notevole rischio cui sono esposti i vigili del fuoco, i quali non sono nemmeno assicurati INAIL e non hanno riconosciute le malattie professionali, ma solo l’istituto della causa di servizio ed il relativo equo indennizzo, che equo non è a parere dei sindacalisti”.
“Basti pensare che un nostro collega rimasto coinvolto in un crollo di un solaio durante un incendio – continua D’Annibale – a causa delle lesioni riportate alla colonna cervicale che gli hanno fatto perdere la forza alle mani, non è più idoneo a fare il vigile del fuoco ed ha ricevuto dal ministero un equo indennizzo che non arriva nemmeno a duemila euro”.
“La settimana scorsa, dopo uno sforzo sindacale immane – fa sapere Antonio Brizzi, Segretario Generale del CONAPO – la 1^ commissione del senato aveva già approvato l’emendamento che parificava questo istituto alle forze armate e di polizia, peraltro nulla in confronto alle disparità di cui i vigili del fuoco soffrono rispetto agli altri corpi dal punto di vista delle retribuzioni, delle pensioni e delle carriere”.
Nel passaggio dalle commissioni all’aula del Senato vi sarebbero però stati alcuni intoppi dovuti ai rilievi della 5^ commissione bilancio, per la mancanza di copertura economica, ovvero dei fondi necessari che dal CONAPO fanno sapere essere veramente insignificanti, circa 50.000 euro l’anno per coprire tutte le esigenze di tutti i vigili del fuoco dell’intera nazione rimasti menomati.
“Un inezia in confronto a quanto viene sprecato dalla disattenzione della politica”, fanno sapere dal CONAPO, chiarendo che si tratta di cifre cosi basse anche perché calcolate in percentuale alle retribuzioni dei pompieri che sono inferiori a quelle degli altri corpi dello stato.
Ebbene alcuni senatori, evidentemente capendo la situazione, hanno preteso di portare ugualmente in votazione l’emendamento non curandosi del parere della commissione bilancio, probabilmente consci che trovare cinquantamila euro nel bilancio dello stato, seppur in tempo di congiuntura, è un dovere verso quei vigili del fuoco che hanno riportato gravi infermità per servire e soccorrere i cittadini.
Ma l’emendamento è stato respinto a causa del voto contrario della maggioranza dei senatori.
“Siamo veramente dispiaciuti di trovare il nome del senatore aquilano Franco Marini del PD tra coloro che hanno votato contro questo sacrosanto diritto dei vigili de fuoco – tuonano i sindacalisti del CONAPO. Ci chiediamo il perché di questo voto contrario, forse il Senatore Marini non si rende conto di cosa rischiano i vigili del fuoco? Lo invitiamo per una settimana a svestire i comodi panni di senatore e a venire in servizio con noi vigili del fuoco sugli interventi.
In questo modo – conclude D’Annibale – forse si renderà conto di quale danno il Senato
ha fatto ai vigili del fuoco, visto che, con l’innalzamento anche per i pompieri dell’età pensionabile, voluto dalla Fornero, gli infortuni purtroppo si fanno sempre più inevitabili perché ad una certa età non si possiedono più i requisiti di prestanza fisica necessari per far fronte a questa professione piena di pericoli”.