L’AQUILA – Le famiglie abruzzesi dovranno pagare la maggiorazione dell’Irpef? Il Governatore Gianni Chodi è sicuro di no. “Tranquilli – dice Chiodi sulla sua pagina face book – l’Abruzzo non e’ più in deficit e non aumenterà l’Irpef”.
Quel che è certo è che con un emendamento all’articolo 16 al decreto sulla spending review, approvato dalla Commissione Bilancio e Finanze del Senato il governo autorizza molte Regioni ad attuare già dal 2013 un incremento dell’addizionale regionale Irpef.
Si tratta di quelle regioni che sono in deficit sul fonte della Sanità e cioè Lazio, Campania, Abruzzo(sulla carta compare alla stregua delle altre sette ndr), Molise, Sicilia, Calabria, Piemonte e Puglia.
I cittadini dovranno dunque attendersi dal 2013 (non più dal 2014) una maggiorazione dell’addizionale regionale Irpef di 1,1 punti percentuali, ora fissata allo 0,5 per cento.
“E’ un emendamento richiesto da alcune regioni in difficoltà con i conti della sanità – prosegue Chiodi – ma l’Abruzzo non è tra queste. Siamo sulla lista perché commissariati e lo saremo fino a quando non saranno sicuri che la regione (intesa come politiche e strutture amministrative) può camminare con le proprie gambe.”
SANITÀ:CHIODI,CERTIFICATO DAL MEF AVANZO BILANCIO DI 92 MLN
Nei giorni scorsi, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha dichiarato per il bilancio della sanità della Regione Abruzzo un avanzo di bilancio di 92 milioni di euro, composto da 36 milioni di utile, 38 milioni di gettito fiscale e 18 milioni di maggiore fiscalità. Lo ha dichiarato, questa mattina, a Pescara, il presidente della Regione e Commissario ad acta per la sanità, Gianni Chiodi, in apertura della conferenza stampa convocata per illustrare l’analisi del bilancio consuntivo 2001 della sanità. Nello specifico, le Asl di Avezzano-Sulmona-L’Aquila e Lanciano Vasto Chieti hanno raggiunto un pareggio mentre le Asl di Pescara e di Teramo sono in utile per il secondo anno consecutivo. Ma risultati tangibili si sono ottenuti, in particolare, con la spesa farmaceutica totale che, nel 2011, si è ridotta per circa 4 milioni rispetto al 2010, mentre la convenzionata è scesa del 6% mentre i prodotti farmaceutici sono aumentati del 7%. Nel 2011, rispetto agli anni dal 2008 al 2011, i costi di primo livello (ospedali, medici di base, farmaceutica, cliniche private, ammortamenti, accanto menti e oneri straordinari) sono sostanzialmente rimasti invariati passando da 2 miliardi 182 milioni di euro a 2 miliardi 200 milioni. Sono aumentati i costi interni relativi a personale, beni e servizi e si sono ridotti i costi esterni relativi alle prestazioni da privato e alla farmaceutica convenzionata. “Non abbiamo tagliato risorse monetarie – ha proseguito Chiodi – abbiamo riqualificato la spesa cercando di ridurre sprechi e privilegi ed inoltre, negli anni, c’è stato incremento maggiore della quota del Fondo sanitario nazionale che abbiamo tesaurizzato. Tutto questo ha concorso a determinare gli avanzi. Una Sanità di qualità si può raggiungere solo combattendo gli sprechi e permettendo il pareggio dei bilanci. Ora l’Abruzzo – ha aggiunto il Presidente – si può ritenere al sicuro, è finita la fase dell’emergenza, ma solo ora con i conti in ordine e i finanziamenti a disposizione si può pensare a nuovi investimenti e mirare ad una sanità di qualità”.
L’Abruzzo, dopo aver raggiunto il pareggio di Bilancio nel 2010 e l’utile di 36 milioni nel 2011 verificato dall’ultimo Tavolo di monitoraggio, ha segnali positivi anche nel primo trimestre 2012. Infatti, si è evidenziato un avanzo di 12 milioni che testimonia un’inversione di tendenza rispetto al passato. La Regione Abruzzo è perfettamente in linea con la spending review. “L’unica problematica che ci pone – ha fatto notare Chiodi – è che va a ridurre la quota parte del Fondo sanitario nazionale anche per il 2012 e questo si verifica dopo che abbiamo già preventivato la nostra spesa, definito i contratti ecc..Così abbiamo presentato al Ministro delle Finanze ed al tavolo di monitoraggio tre tipi di proiezione dei dati economici fino al 31 dicembre 2012: una lineare, una storica ed una ponderata. Nel peggiore dei casi, – ha proseguito Chiodi – l’avanzo si aggirerebbe intorno ai 15 milioni di euro, nel migliore intorno ai 40-50 milioni. Ma l’aspetto rilevante è che le proiezioni tengono già conto degli effetti del decreto legge 95 del 2011. Di conseguenza, anche con la spending review, l’Abruzzo è in grado di assicurare l’equilibrio di bilancio per il 2012”. Sul rapporto con i privati Chiodi ha affermato che “il sistema privato ha avuto l’occasione per essere parte integrante di questo processo di risanamento e l’obiettivo è quello di costruire un rapporto fisiologico e non conflittuale. Un rapporto in cui il pubblico ed il privato siano complementari e non in competizione”. Le direttive che il governo sta imponendo alle altre regioni l’Abruzzo le ha già adempiute, ha riconvertito i piccoli ospedali, ha un tasso del 3,5 per 1000 abitanti dei posti letto, perfettamente in linea con il Governo che prevede il 3,7 mentre nel 2008 i posti letto totali erano 5.495 con un tasso per 1000 abitanti pari al 4,2, nel 2011 sono 4.677. Oggi il Governo per gli acquisti di beni e servizi richiede il ricorso a gare, l’Abruzzo lo sta già facendo, tanto è vero che la gara sui farmaci ha prodotto un risparmio del 22,6%, quindi 20 milioni ogni anno per tre anni mentre la gara sui vaccini un risparmio del 12%, quindi di 742.200 ogni anno per tre anni. Anche la spesa per le prestazioni da privato nel 2011 si è ridotta del 3% rispetto al 2008. La spesa ospedaliera è diminuita di 11 milioni, la riabilitazione extra ospedaliera di 9 milioni e l’assistenza integrativa e protesica di 3 milioni.
Riguardo ai Lea, i Livelli Essenziali di Assistenza, il presidente della Regione ha spiegato che, “nel campo dell’assistenza sanitaria collettiva nei luoghi di vita e di lavoro, l’Abruzzo, nel 2011, per la prima volta è molto vicino alla percentuale standard del 5% fissata dal Ministero. Del resto, nel 2011, rispetto al 2008, si sono investiti 11 milioni in più”. Riguardo, poi, all’assistenza sanitaria ospedaliera, “l’Abruzzo, nel 2011, si avvicina molto rispetto agli anni precedenti alla percentuale standard del 44% fissata dal Ministero con la percentuale del 47,71% mentre nel 2008 era pari a 53,84%. Si sono ridotti gli investimenti per l’assistenza ospedaliera per acuti, ma sono aumentati per il pronto soccorso e la riabilitazione. L’Abruzzo, appena entrato nel Piano di rientro era dotato di 35 istituti, 22 ospedali pubblici e 13 case di cura private, quindi un’elevata offerta ospedaliera con un quadro di forte disomogeneità di dotazioni di posti letto tra ASL non correlate ai bisogni territoriali con una dotazione di 6480 posti letto nel 2005 mentre oggi sono 4.677, con un tasso del 3,5 per 1000 abitanti. Siamo una delle poche regioni in regola prima del taglio del governo ai posti letto. I primi interventi in tema di appropriatezza – ha continuato Chiodi – hanno già comportato un abbassamento del tasso di ospedalizzazione che è passato dagli oltre 200 ricoveri per 1000 abitanti del 2008 ai circa 179 del 2011″. In relazione all’assistenza sanitaria distrettuale, nel 2011, per la prima volta, l’Abruzzo, con il 47,67%, si avvicina rispetto agli anni precedenti (41,94% nel 2008) alla percentuale standard del 51% fissata dal Ministero. Sono aumentati gli investimenti sul territorio per portare i servizi sanitari sempre più vicino al cittadino”. La Regione per l’assistenza distrettuale ha investito, nel 2011, circa 154 milioni in più rispetto al 2008. Nella specialistica ambulatoriale sono stati investiti: 32 milioni in più per l’attività clinica, 4 milioni in più per l’attività di laboratorio e 31 milioni in più per l’attività di diagnostica. Nell’assistenza protesica sono stati investiti 29 milioni in più nel 2011 rispetto al 2008. Il presidente Chiodi ha ribadito “ora che i conti sono in ordine e si può considerare finita la fase del risanamento, lavoreremo per offrire agli abruzzesi un servizio sanitario di qualità”.
Sulla riconversione dei piccoli ospedali si registrano delle criticità. “Ci sono principalmente problemi di natura organizzativa – ammette il Presidente – ma intanto il processo è stato avviato e sarà concluso. Così come siamo i ritardo con gli hospice avendo aperto finora solo quello di Lanciano ma è in corso di ultimazione l’hospice di Torrevecchia Teatina ed è in dirittura d’arrivo quello di Pescara. E’ ancora molto problematica la sanità percepita soprattutto in relazione alle liste di attesa che è un problema nazionale, non solo abruzzese. A tal proposito, comunque, – ha sottolineato Chiodi – i direttori generali delle Asl sono stati sollecitati ad attivare una sorta di reingegnerizzazione sanitaria attraverso processi di riorganizzazione del personale e delle strutture ospedaliere in modo tale da ridurre al massimo i disagi dei cittadini”.
“La Regione Abruzzo non si avvarrà della possibilità, stabilita dall’emendamento sulla spending review, approvato proprio ieri in Commissione Bilancio del Senato, che consente alle otto Regioni (commissariate o in Piano di rientro) con un debito da ripianare nella sanità, di aumentare l’addizionale Irpef anticipandone al 2013 il raddoppio rispetto al 2014” – ha rassicurato il presidente della Regione. “Infatti, – ha aggiunto Chiodi – noi stiamo procedendo in senso contrario poiché le tassazione intendiamo ridurla”. A tal proposito, il presidente Chiodi si è detto pronto ad aprire una discussione in seno al Patto per lo Sviluppo ed insieme ai sindacati per individuare le modalità di riduzione della tassazione. “aAdesso – ha rimarcato Chiodi – siamo nelle condizioni di discutere di come ridurre le tasse ma quando abbiamo posto in essere tutte quelle azioni che lo rendono possibile , siamo stati lasciati soli. Da più parti c’era solo l’invito a spendere e basta”. Sulla vicenda della fine del commissariamento, poi, il Presidente ha affermato che “finirà quando il Governo nazionale ed il sistema delle Regioni avranno acquisito la consapevolezza che l’Abruzzo può andare da solo per la sua strada anche se recentemente non sono stati dati segnali positivi. In particolare, il Governo non ha apprezzato alcune norme inserite nella Finanziaria regionale attraverso emendamenti approvati dal Consiglio che si pongono in contrasto con i Lea. Il Consiglio regionale dovrà abrogarle. Se non lo farà, ci penserà il Consiglio dei Ministri ma questo peserà come un macigno sulla fine in tempi rapidi del Commissariamento perché vorrà dire – ha concluso – che non saremo ancora maturi per camminare con le nostre gambe. Se l’Abruzzo non avesse attuato questo percorso severo, – ha contnuato – oggi si troverebbe come Calabria, Campania e Molise a dover incrementare le tasse, invece noi pensiamo a ridurle, non potrebbe assumere personale per sostituire i pensionamenti e avrebbe dovuto tagliare i posti letto per adeguarsi alle imposizioni governative. Questo significa solo che è finita la fase del risanamento ed ora comincia quella dello sviluppo. Ora – ha concluso Chiodi – il nostro impegno sarà quello di dare agli abruzzesi una sanità di qualità fatta di eccellenze mirando a ridurre la mobilità passiva e le liste d’attesa”.