L’AQUILA – In una lettera indirizzata al Ministro Fabrizio Barca e al Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente i dirigenti del Comune prendono le difese dei precari della ricostruzione per i quali anche consisglieri comunali del Pd e l’Italia dei Valori.: “I sottoscritti Dirigenti del Comune di L’Aquila- scrivono o primi- a seguito dell’annunciato “concorso nazionale” volto all’assunzione di personale a tempo indeterminato da destinare alla gestione della fase della ricostruzione, attenti alla problematica lavorativa e sociale che inevitabilmente si andrà a delineare, ritengono opportuno evidenziare quanto segue. Come è noto, a seguito dell’evento sismico del 6.04.2009, il Comune di L’Aquila si avvale del lavoro svolto, a vario titolo e qualifica, dal personale precario.
Molti settori hanno potuto beneficiare, in questi anni, della collaborazione del suddetto personale che in parte è stato destinato alla creazione dei nuovi uffici legati all’emergenza, contribuendo alla definizione delle procedure e degli atti consequenziali, ed in parte all’assolvimento di alcuni servizi essenziali ordinari (Ta.R.S.U., abbandono rifiuti per svuotamento case, localizzazioni case e rilocalizzazioni in aree bianche e di uso civico, verifica impianti termici, politiche sociali e assistenziali, ecc …), apparentemente non legati all’emergenza, ma che hanno subìto incrementi dei carichi di lavoro e sostanziali variazioni per la straordinarietà causata dal sisma.
Ciò ha consentito, in entrambi i casi, di fornire servizi efficaci ed efficienti alla cittadinanza, duramente provata dall’evento sismico. L’Amministrazione ha investito nella formazione professionale del suddetto personale che ha acquisito, nel corso di questi tre anni, una notevole esperienza e, dunque, un prezioso know-how, tanto da essere utilizzato anche nel terremoto dell’Emilia, con grande orgoglio per la stessa Amministrazione comunale aquilana.
A ciò, si deve aggiungere anche la componente relazionale, in quanto il personale precario è perfettamente inserito nelle strutture comunali, svolgendo anche attività di supporto al personale a tempo indeterminato; ciò consente di aumentare le perfomance dei singoli settori e di assicurare, nonostante le tante difficoltà, i servizi forniti al cittadino. Inoltre, il personale in questione è diventato referente degli utenti dei servizi comunali maturando, nel tempo, una conoscenza dedicata delle problematiche legate al settore di riferimento.
Tale patrimonio di conoscenza, che non può paragonarsi a nessun altra esperienza amministrativa di pari durata per la straordinarietà delle problematiche affrontate, per la conoscenza capillare del territorio acquisita, per il rapporto di fiducia costruito con la cittadinanza, per l’approfondimento dei contenuti della normativa di riferimento, è essenziale alla fase di ricostruzione e di ripianificazione, fisica e sociale, del nostro territorio, che il Comune dovrà affrontare al termine della gestione commissariale.
Ciò posto, desta grande preoccupazione l’eventualità di una sostituzione probabilmente integrale o quasi di tali lavoratori, che comporterebbe un inevitabile rallentamento e/o “paralisi” delle attività dell’ente con conseguenti gravi disservizi ai cittadini, fino alla maturazione della medesima esperienza e conoscenza da parte dei nuovi assunti.
La macchina tecnico-amministrativa post-terremoto è stata costruita con impegno e dedizione da parte degli amministratori, dei dirigenti e di tutto il personale comunale ed è un dovere difendere il frutto di un così lungo e duro lavoro che verrebbe ingiustamente vanificato. Con la presente, pertanto, gli scriventi dirigenti vengono a richiedere al Sig. Ministro per la Coesione Territoriale e al Sig. Sindaco del Comune di L’Aquila di attuare tutte le misure possibili e necessarie a tutelare le professionalità precarie dell’Ente al fine di conservare intatto un patrimonio di competenze difficilmente replicabile e del quale ognuno di noi non può che andare fiero”.
PD COMUNE:”RISERVARE IL 50 PER CENTO DEI POSTI A CHI HA LAVORATO NELLA RICOSTRUZIONE”
In merito alla vicenda del concorso,intervengono i consiglieri comunali del PD, in linea con le posizioni dei colleghi consiglieri provinciali del PD dell’Aquila, ribadendo che l’obiettivo prioritario rimane quello di mettere i Comuni, investiti di nuovi poteri dalla legge, in condizione di svolgere pienamente le proprie funzioni per la ricostruzione a partire dalla necessaria dotazione di personale.
“Riconosciuta la scelta – dicono – di procedere alle assunzioni attraverso un concorso, essendo impedite le stabilizzazioni dalla Legge Brunetta, contro la quale tra l’altro il PD si è battuto, riteniamo essenziale quanto previsto dalla legge e cioè riservare il 50% dei posti disponibili a coloro che hanno lavorato in questi anni all’ emergenza ed alla ricostruzione, acquisendo professionalità e competenze.
Individuato il rischio che le procedure concorsuali adottate dal governo, e in particolare l’obbligo della preselezione, possano vanificare lo spirito della norma e in ririferimento alla riserva del 50 per cento a quanti hanno già lavorato per la ricostruzione, chiediamo quanto segue:
1. Prevedere la possibilità per tutti coloro che debbano accedere alla riserva, di evitare la preselezione, anche tenendo conto di quanto in questi giorni il Governo ha previsto nel concorso sulla scuola (ANSAS), dove all’art.8 stabilisce che il personale che abbia prestato attività di lavoro, anche precario, presso l’ente è esonerato dal sostenere la prova preselettiva;
2. in subordine garantire la percentuale del 50 per cento anche scorrendo la graduatoria fino a copertura della riserva;
3. Considerando che gli assunti dovranno operare sugli specifici e complessi temi della ricostruzione, chiediamo che le domande per la preselezione siano scelte in una quota preponderante (80 per cento) sui temi della ricostruzione e del territorio del cratere;
4. Prevedere che il meccanismo di selezione garantisca il rispetto della riserva prevista dalla Legge;
5. Ogni candidato deve avere la possibilità di partecipare ad ogni profilo professionale per il quale abbia i relativi requisiti;
6. Riconoscere che la riserva sia attuata in modo paritario su ogni profilo professionale indicato nel bando di concorso;
7. Nel concorso, al fine di garantire una continuità amministrativa , è opportuno attribuire un consistente punteggio di riserva a coloro che hanno lavorato nella ricostruzione e nell’emergenza e tra questi un punteggio ulteriore ai vincitori di selezione pubblica;
8. Prevedere per i vincitori di concorso il vincolo obbligatorio di permanenza di dieci anni previsto dalle leggi nell’ente preposto; nel caso si determini vacanza di posti si procede al reintegro al 100 per cento attingendo dalla graduatoria e tenendo conto della riserva del 50 per cento;
Restiamo infine convinti che anche nella migliore gestione possibile di questo concorso rimarranno comunque scoperte funzioni essenziali per la ricostruzione (sicuramente tutto il comparto sociale) con gravissime ripercussioni sulla tenuta sociale del territorio. Sarà quindi necessario, con le opportune verifiche, attraverso ulteriori provvedimenti , risolvere questi eventuali problemi. Il gruppo consiliare PD si riserva su tutto ciò di fare proposte specifiche.
Considerato che in questi giorni abbiamo tutti ascoltato dichiarazioni anche molto perentorie, da parte di rappresentanti di istituzioni importanti, ricordiamo a tutti che le istituzioni parlano attraverso atti formali, per questo il sindaco Cialente ha inviato formale lettere ai ministeri competenti. Ribadiamo tuttavia il nostro ringraziamento al Ministro per la Coesione Territoriale Fabrizio Barca e a quanti stanno lavorando per la ricostruzione della nostra Città e dell’intero cratere”.
DI NICOLA(IDV):”POLEMICHE NON GIOVANO ALLA CAUSA DEI PRECARI”
“Ritengo che non giovi alla causa dei precari l’eccesso di polemiche che quotidianamente vengono sollevate a proposito del cosiddetto “concorsone”” Lo afferma Giuliano Di Nicola, consigliere IDV al comune dell’Aquila che aggiunge:”utta l’involontaria pubblicità che si sta facendo non produce altro effetto se non quello di aumentare l’interesse e le aspettative di molti che precari non sono.
Temo che proprio a causa di questo can can, il numero dei concorrenti possa essere tale da renderlo difficilmente gestibile. Data questa premessa, avrei fatto volentieri a meno di intervenire.
In tutte le sedi istituzionali, quando il problema è stato posto, la posizione dell’Idv si è sempre richiamata ad uno dei punti qualificanti del programma con cui si è presentata alle elezioni.L’Idv ha sempre sostenuto che un modo per essere vicina ai precari è che nel bando deve essere presente ed enfatizzato il concetto della territorializzazione. Infatti non riesco a comprendere perché non ci debba essere un esplicito richiamo all’art. 51 del D. Lgs 150/2009 (per l’appunto territorializazione).
E’ vero che la norma sino ad oggi ha trovato scarsa o nulla applicazione (sembra non esista giurisprudenza al riguardo) ma perché un preciso articolo di legge non può essere inserito nell’emanando bando?
Pongo questa domanda innanzitutto ai tecnici del Ministero per la Coesione Territoriale, poi ai tecnici del Formez che stanno predisponendo il bando stesso e infine all’Assessore al Personale che ne sta seguendo l’iter. Potrebbe essere questo un mezzo legale per tutelare e salvaguardare professionalità acquisite, che sempre più sono necessarie per garantire continuità ed esperienza nel faticoso processo di ricostruzione della nostra Città.