L’AQUILA- Ora le cose sembrano più chiare, ma le incognite restano. L’inaugurazione dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dei piccoli comuni del cratere, rappresenta un primo punto fermo nel passaggio dalla gestione commissariale alla nuova governance. Stessa cosa per la notizia che arriva dal capo di gabinetto del ministro Barca, che l’11 settembre, ossia martedì prossimo, sarà ufficializzato il bando per le prove del concorsone che dovrà assumere 300 persone da destinare agli uffici speciali dell’Aquila e degli altri Comuni. La nebbia che avvolge l’operazione, si va diradando, sia pure in parte. Meglio e di più dirà il bando non appena reso noto, ma restano insoluti i problemi che pongono i precari. Come rimangono irrisolte le altre questioni che si sono manifestate, specie nelle ultime settimane.

C’è appunto il grande fermento dei precari e il loro buon diritto a chiedere che gli venga riconosciuto, in termini concreti, il bagaglio di conoscenza e formazione che hanno acquisito lavorando nel dopo terremoto. C’è l’amministrazione comunale con le sue contraddizioni, che questo concorso voleva gestire in proprio, ma che alla fine ha dovuto rimettere tutto nelle mani del governo come pure gli altri Comuni del cratere. C’è l’opposizione che chiede il rinvio della selezione col mantenimento ad interim dello stato attuale per definire meglio le regole del concorso e risolvere in maniera adeguata il problema dei precari che ancora ieri hanno manifestato con un sit in. Ci sono poi i sindacati visibilmente in difficoltà e in contrasto tra loro.

La Cgil parla poco (la sua ultima nota è generica ed evasiva), preferisce mantenere un profilo basso per non creare altri problemi alla giunta e al sindaco. Il suo è un “vorrei ma non posso” che la dice lunga su scelte dettate dalla ragion politica. Ci sono Cisl e Ugl che ritengono il concorso un’opportunità di lavoro stabile non da non perdere ma con le dovute garanzie per i lavoratori precari. Chi invece prevede bufera è la Uil che non esclude una pioggia di ricorsi. Il concorsone, dice Fabio Frullo, cozza contro la normativa a prescindere a tutte le altre considerazioni, dunque ci saranno conseguenze e se ne occuperanno i tribunali amministrativi.

Come andrà a finire lo vedremo nei prossimi giorni. E’ certo che chi aveva pensato a una transizione senza scosse, gestendola caso mai in proprio (ed è inutile fare i nomi perché si conoscono), chi aveva creduto di poter avere mano libera e non l’ha avuta, in queste ore non deve dormire certo sonni tranquilli.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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