L’AQUILA- Peggiora l’economia abruzzese nel secondo trimestre 2012 rispetto allo stesso, periodo del 2011, ma è in ripresa ai dati di gennaio, febbraio e marzo. L’indagine Congiuntura Economica Abruzzese fatta dal Cresa ha coinvolto 426 imprese manifatturiere con almeno 10 addetti operanti nella regione.
La flessione su base annua di tutti gli indicatori conferma il permanere di una situazione strutturale di criticità. Si contraggono, infatti, ordini interni (-7,7%), produzione (-6,8%), fatturato (-5,8%), export (-2,7%), occupazione (-1,8%) e ordini esteri (-0,6%). Migliorano tuttavia i dati riferiti alla congiuntura attuali rispetto a tre mesi. A questo proposito il rapporto del Cresa afferma che si registra un “modesto miglioramento su base trimestrale: positive le performance sui mercati internazionali (export: +2,6%; ordini: +3,4%), in aumento fatturato (+2,7%), ordini interni (+2,2%) e produzione (+1,5%), sostanzialmente stabile l’occupazione (-0,1%)”. Restano tuttavia pessimistiche le previsioni a sei mesi. Nel settore edilizio la rilevazione è stata fatta rispetto al semestre del 2011. I risultati sono contraddittori con l’occupazione e la produzione che scendono rispettivamente del 2,8 e 2,0 per cento e con il fatturato e le commesse che aumentano del 3,4 e 4,4 per cento.
SETTORE ALIMENTARE
L’alimentare, con aumenti congiunturali di tutti gli indicatori e buoni incrementi tendenziali delle performance sui mercati internazionali e dell’occupazione, conferma di essere il settore con meno problemi. Il legno e mobili mostra il miglior andamento rispetto al primo trimestre del 2012 ma vede perdurare i cali su base annua. Critica la situazione delle lavorazioni di minerali non metalliferi e della chimica-farmaceutica, la quale inverte la tendenza positiva mostrata nel trimestre precedente. Nonostante la ripresa congiunturale, si confermano le difficoltà strutturali dei mezzi di trasporto
PICCOLE IMPRESE GIU’, LE MEDIE PIU’ SOLIDE
Le piccole imprese (10-49 addetti) fanno registrare contrazioni tendenziali e congiunturali di produzione, fatturato, ordini interni e occupazione negative peggiori della media regionale. Positive le variazioni congiunturali delle performance sui mercati esteri. Pessimistico il clima d’opinione per i prossimi sei mesi, in particolar modo per fatturato e ordini interni.
Le medie imprese (da 50 a 249 addetti) mostrano maggiori elementi di solidità comparativamente a tutte le altre tipologie d’impresa, con contrazioni tendenziali più contenute e diffusi incrementi congiunturali, anche dei livelli occupazionali, sospinti principalmente dalla domanda interna. Diffuse sono tra gli operatori del settore aspettative di contrazione di tutti gli indicatori nel prossimo futuro.
Le imprese con oltre 250 addetti riportano generalmente flessioni tendenziali e aumenti congiunturali. Particolarmente critica la tenuta dei livelli occupazionali su base trimestrale e annua. Tra gli operatori prevalgono leggermente le aspettative di contrazione per i prossimi sei mesi.
L’AQUILA: PEGGGIOR ANDAMENTO COMPLESSIVO
Generalmente positivi in tutte le province i risultati congiunturali, negativi quelli tendenziali. Se si eccettua l’occupazione, in aumento in ambedue gli orizzonti temporali, è L’Aquila a far registrare il peggior andamento complessivo, con contrazioni congiunturali e variazioni tendenziali peggiori della media regionale. La provincia di Chieti mostra i più consistenti decrementi su base annua. L’industria pescarese riporta risultati su base trimestrale piuttosto positivi con incrementi interessanti dell’export e degli ordini esteri. Rispetto al sistema manifatturiero regionale, Teramo fa osservare migliori performance su base trimestrale e aumenti annui di fatturato estero e ordini esteri. Le previsioni a sei mesi sono pessimistiche in tutte le province.
EDILIZIA: DATI CONTRASTANTI
L’indagine del Cresa, condotta su un campione crescente di 154 imprese edili con sede nella regione, mostra a livello tendenziale contrazioni diffuse anche se meno intense del semestre precedente.
Si indebolisce la crescita congiunturale rispetto al periodo luglio-dicembre 2011: la produzione scende del -2,5%, fatturato e commesse crescono dell’1% circa. L’occupazione inverte il segno e ottiene un +2,4% sostenuto dall’aumento del 3,3% degli occupati stranieri.
I costi per materie prime e lavoro registrano su ambedue gli orizzonti temporali incrementi nell’ordine medio di circa il 4%, lievemente più elevato l’aumento per l’energia.
Le previsioni per i prossimi sei mesi sono negative anche se migliori rispetto al II semestre 2011. Peggiorano, invece, le aspettative relative all’incremento dei costi di produzione.
PICCOLE IMPRESE EDILIZIE IN DIFFICOLTA’
Le piccole imprese (6-9 addetti) riportano diminuzioni congiunturali di commesse e fatturato dell’ordine del 5% e stazionarietà della produzione. Sul piano tendenziale, interessanti gli incrementi di produzione e fatturato. L’occupazione totale, lievemente positiva a livello congiunturale (+0,8%), peggiora sul piano tendenziale (-8,9%) in linea con i dati dell’occupazione straniera (-9,0%).
Le medie imprese (10-49 addetti) migliorano moderatamente le perfomance tendenziali per commesse e fatturato mentre la produzione registra un calo inferiore al 2,0%. Deboli le contrazioni congiunturali. L’occupazione, sia totale che straniera, aumenta sia dal punto di vista congiunturale sia tendenziale.
Per entrambe le classi dimensionali tutte le tipologie di costo aumentano su base semestrale e annua. Le aspettative degli operatori sono pessimistiche, in particolar modo per le piccole imprese.
GRANDI IMPRESE EDILI, DATI POSITIVI
Per le grandi imprese (oltre 50 dipendenti) il primo semestre 2012 ha mostrato andamenti congiunturali e tendenziali positivi e migliori di quelli regionali. La sola produzione registra un andamento negativo su entrambi gli orizzonti temporali (congiunturale: -5,7%; tendenziale: -6,8%). In aumento l’occupazione totale su base semestrale (+5,0%) e annuale (+8,8%), in riduzione quella straniera (congiunturale: -6,9%; tendenziale: -10,1%). Inferiori alla media regionale gli incrementi dei costi del personale e dell’energia mentre le materie prime riportano una riduzione tendenziale. Eccellenti le aspettative per produzione, commesse e fatturato. Decisamente peggiori della media le previsioni relative all’aumento dei costi di produzione