L’AQUILA- E’ bastata la pubblicazione sul web della foto del secondo blocco dell’auditorium provvisorio, o removibile come dicono, di Renzo Piano davanti al Forte Spagnolo, per scatenare il popolo della rete. Un ‘no’ corale, categorico, deciso e senza appello, soltanto qualche voce sporadica di dissenso che non cambia tuttavia il giudizio di tantissimi aquilani che già hanno avuto modo di dare il loro parere in passato. Quella struttura policroma, a forma di cubo, difficile da capire in quel luogo, progettata dall’architetto più famoso del mondo, sarà funzionale e necessaria quanto si vuole, ma sta ricevendo un giudizio senza dubbio negativo dai cittadini. A parte la ‘location’, come si dice, che non piace proprio e che ha tolto la possibilità di godere della prospettiva del Forte visto dalla Fontana Luminosa, quel che sembra preoccupare di più la gente che per fortuna continua a ragionare con la propria testa, è che una volta passata l’emergenza del post sisma, si spera tra qualche anno, l’auditorium non venga realmente rimosso e sia destinato invece a restare là dov’è come tutte le cose che in questo Paese da provvisorie diventano a poco a poco definitive.

E si cita a esempio la metropolitana di superficie, l’orribile incompiuta che ha devastato la viabilità a ovest della città, e che è ancora al suo posto col deposito dei treni realizzato a metà, i binari che hanno rovinato le strade, i pali della linea elettrica che continuano a ingombrare i margini delle carreggiate. Non si è stati in grado di togliere quella bruttura, si dice sul web, figurarsi l’auditorium, la cui rimozione richiederebbe  un bel po’ di soldi. E allora che cosa si promette mai, già prima dell’inaugurazione?

E sulla rete che sarà banale quanto si vuole ma che rispecchia  gli umori della gente, si ironizza su un’altra eventualità: che L’Aquila si accinga a diventare la città degli auditorium. E se ne elenca il numero. C’è l’auditorium, quello ‘vero’, all’interno del Forte Spagnolo, l’auditorium in legno di Renzo Piano che sta per essere ultimato, l’auditorium dell’architetto Ban donato dai giapponesi che s’inaugura il 15 settembre, c’è il Ridotto del Teatro Comunale con 350 posti, e ci sarà l’auditorium a Piazza D’Armi progettato insieme al recupero di tutta l’area. A proposito di Piazza d’Armi si comincia a porre il problema (e si sapeva benissimo) della piattaforma in cemento armato realizzata a tempo di record prima delle elezioni e spacciata per nuova ubicazione del mercato degli ambulanti che oggi (e anche questo si sapeva) vogliono abbandonare quel posto. Ma questo è un altro discorso.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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