Non servirà a molto la manifestazione di venerdì sera davanti alla prefettura e l’incontro successivo del sindaco col prefetto. Non servirà perché le imprese aquilane le tasse del terremoto, quelle sospese dopo il sisma del 2009, dovranno cominciare a restituirle da subito e senza sconto. Il comunicato del primo cittadino diffuso subito dopo la dimostrazione, peraltro poco affollata, lo dice chiaramente: il governo sta tentando di far capire all’Unione europea le ragioni dei contribuenti aquilani che più degli altri risentono oggi degli effetti della crisi, ma intanto non c’è altra via da seguire, se non quella di restituire le tasse non pagate obbedendo alle disposizioni dell’’Inps. Nel frattempo si vedrà. Si vedrà se le imprese aquilane riusciranno a dimostrare che i danni lamentati sono in stretta connessione col terremoto e se hanno di conseguenza diritto al rimborso, o se invece dovranno restituire fino all’ultimo centesimo, come sembra probabile, visto che il governo non ha alcuna intenzione di rischiare di essere messo in mora dall’Unione europea che è ormai diventata arbitra dei nostri destini economici con conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Cialente, Lolli, Ricciuti e gli altri non potevano fare diversamente. Non hanno detto con chiarezza di avere le mani legate, ma lo hanno fatto capire in mille modi. Pagate, insomma, poi si vedrà. Intanto, dice il sindaco, accontentatevi del fatto che il “governo ritiene che le agevolazioni fiscali siano state erogate in relazioni ai danni subiti”. E se son rose fioriranno. A questo punto ci chiediamo se fosse davvero necessaria la manifestazione di venerdì sera, o non sia servita invece per ‘fare ammuina’ dal momento che i termini della vicenda erano già noti da tempo al pari dell’impossibilità di cambiarne il corso chiamando gli aquilani ‘alla guerra’. Una cosa, tuttavia, sorprende più delle altre: che il primo cittadino abbia sentito il dovere di “di ringraziare Barca”. E di che cosa, sindaco Cialente? Di essersi speso per le aziende aquilane? Ma per favore, non ci si venga raccontare anche questa storiella. Fin dal momento in cui sono state rese note le due circolari dell’Inps, infatti, il ‘ministro per L’Aquila’ incaricato dal governo dei tecnici di ‘sistemare le cose del terremoto’, ha pensato bene di defilarsi, restare sotto coperta, non esporsi. La sua latitanza è stata più che evidente, Non crediamo proprio che debba essere ringraziato per questo.