L’AQUILA – Recentemente sulla stampa sono apparsi articoli riguardanti i mancati pagamenti del Popolo della Libertà di fatture, emesse da svariate società, relative alle scorse elezioni amministrative. La causa di tale problema, che coinvolge quasi tutti i comuni abruzzesi chiamati al voto, sembra essere l’impossibilità del Partito di far fronte ai debiti contratti a causa delle spese risultate eccessive rispetto al budget stabilito dal Partito al livello nazionale.
Pur essendoci attenuti alle disposizioni ricevute dal coordinatore regionale o suo delegato, per il coordinamento dell’Aquila attualmente mancano le risorse per saldare parte dei debiti contratti e a nulla sono serviti gli innumerevoli solleciti per risolvere il problema dato che la situazione rimane statica e gli incontri promessi sono rimasti lettera morta. A ciò va ad aggiungersi una sproporzione tra i pagamenti ad oggi effettuati su Avezzano rispetto a quelli effettuati sull’Aquila quasi a sottolineare le preferenze del coordinatore regionale.
Personalmente non ho mai contratto un debito (se non per acquistare una casa, ora distrutta dal terremoto, e su cui grava un mutuo) e ritrovarsi debitore (già ci sono stati solleciti legali) per conto terzi non è né bello né accettabile. Ho sempre considerato la politica come servizio, dedicandoci tempo e passione senza mai chiedere nulla in cambio e spesso, come è giusto che sia, rimettendoci di mio. Una storia politica, la mia, ancorata ai principi di onestà, trasparenza e dedizione, che pure dovrebbero essere alla base dell’azione politica di chiunque, viene oggi umiliata, forse perché percepita come debolezza ed ingenuità, da chi ha della politica una visione utilitaristica ed è forse più impegnato nel teatrino delle candidature che a trovare soluzioni ai problemi del partito, tanto politici quanto economici.
Una soluzione possibile potrebbe essere quella di utilizzare parte dei fondi regionali del partito (ricordiamo che il fondo è costituito dai versamenti degli eletti e pertanto al servizio delle attività politiche di TUTTO il Partito) che sarebbero sufficienti a coprire il deficit, salvo che non si voglia sostenere sia un tesoretto da utilizzare per le prossime elezioni politiche e per chi avrà la fortuna di essere candidato, in danno ai creditori!
Vengo quindi a chiedere ufficialmente la convocazione urgente di un coordinamento regionale (allargato ai coordinatori provinciali) per affrontare la spinosa questione. Se ciò non dovesse avvenire nei tempi ristretti che la problematica richiede, non è mio stile insistere oltre con chi è abituato a sottrarsi continuamente al confronto tradendo, di fatto, lo spirito profondo del fare politica, ma mi riservo ogni azione utile ad onorare gli impegni assunti.
Alfonso Magliocco