E adesso immaginiamo un attimo che cosa sarebbe accaduto se a pubblicare le 2.320 risposte ai quiz già noti del test d’ingresso del concorsone, fosse stata la nostra testata web. Così, di punto in bianco, con un paio di giorni d’anticipo rispetto a oggi, 9 novembre, giorno in cui tutte e 4.000 le risposte in questione non sono più ‘secretate’. Né più né meno di come ha fatto ieri l’assessore regionale all’Ambiente Gianfranco Giuliante. Sarebbe scoppiato un pandemonio. Anzi due, tre, quattro, dieci pandemoni visto che a farne scoppiare uno soltanto è bastata la pubblicazione da parte di AquilaTv, di un solo test tipo, su 4.000, con relativa risposta. Come dire due, tre, quattro, dieci scandali invece di uno con tutte le conseguenze a cascare: ricorsi, esposti, denunce e quant’altro. Insomma di tutto e di più. Il complotto dell’ex commissario alla ricostruzione e del ‘sito web a lui vicino’ sarebbe stato ancor più evidente, e il sabotaggio della ricostruzione della città ancor più tangibile. Fantasie? Forse, ma non proprio, perché anche noi, ci sia consentito, abbiamo i nostri sospetti e ci chiediamo perché dopo la ‘bomba’ sganciata da Giuliante, tutto tace, tutti sono allineati e coperti, specie dopo il ‘ricatto’ del Governo che ha detto chiaro e tondo che “o concorsone o niente”, e che i precari non saranno riconfermati dopo la scadenza del 31 dicembre. C’è ancora qualcuno che continua a tirare in ballo l’ex commissario alla ricostruzione e “gli ambienti a lui vicino”. Ma tant’è. E’ questo il livello basso, bassissimo, a cui è giunta la polemica politica in questa città. Sono questi i mezzi a cui si ricorre, oggi, per riguadagnare il consenso di coloro ai quali molto è stato promesso in campagna elettorale senza poi essere in grado di mantenere. E ciò per manifesta impotenza e o per i dictat successivi del Governo di Roma.
E’ uno spettacolo che non fa onore alla città, ma non saremo noi, in nessun caso, a chiedere il blocco del concorsone. Sarebbe un danno enorme per L’Aquila sulla via faticosa della ricostruzione. Perciò non terremo mai mano a chi ha scelto di avviarsi su questa strada.