L’AQUILA – La Regione Abruzzo contribuira’ alla strategia nazionale per il rilancio della coltivazione del mandorlo partecipando alla filiera tecnica di sviluppo attraverso il Consorzio di ricerche applicate alla biotecnologia (Crab). Il Comitato tecnico permanente di coordinamento in materia di agricoltura nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni ha infatti approvato l’accordo sul Piano di settore della frutta a guscio, creando cosi’ le premesse per lo sviluppo della mandorlicoltura e il rilancio del comparto.
“Il ministero – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura Mauro Febbo – ha promosso vari incontri tecnici con imprese, ricercatori, rappresentanti delle Regioni interessate alla coltivazione del mandorlo allo scopo di promuovere un tavolo di filiera per evidenziare le azioni di intervento prioritarie”. “La regione Abruzzo – aggiunge Febbo – ha preso parte quindi alla redazione del Piano di settore, focalizzando l’attenzione sui sottogruppi ‘Germoplasma: recupero, caratterizzazione e valorizzazione del mandorlo’ e ‘Approccio multidisciplinare'”.
Il direttore del Crab Daniela Spera, ritiene “di estremo valore territoriale, ancora una volta si vede come la ricerca possa divenire la base per la promozione e valorizzazione del territorio”. “Infatti – aggiuge – il Crab ha svolto per quattro anni una ricerca finalizzata alla salvaguardia del mandorlo inserendosi in un importante partenariato internazionale con il progetto europeo Safenut-Agri Gen Res sulla salvaguardia, caratterizzazione e conservazione delle risorse genetiche del mandorlo finanziato dalla Ue”.
“Ora – annuncia ancora Febbo – oltre a esprimere parere favorevole nell’approvazione del Piano, la Commissione politiche agricole ha dato disponibilita’ per il reperimento di fondi come gia’ avvenuto per il settore castanicolo e coricolo”.
“Inoltre lo stesso ministero attivera’ azioni di promozione e di marketing incentrando la comunicazione soprattutto sugli aspetti salutistici e dei territori interessati nonche’ l’istituzione di un gruppo di lavoro interdipartimentale tra Mipaaf Regioni e Province autonome”, conclude.