L’AQUILA – Buonasera, sono un precario (assunto con concorso a tempo determinato) del comune e vorrei comunicarvi la spiacevolissima circostanza accaduta questa mattina affinché, se lo riteniate opportuno, possiate diffonderla a mezzo stampa.
Tra le varie modalità consigliate per raggiungere la fiera di roma, sede concorsuale, c’era quella del cosiddetto “trenino” metropolitano, che collega il centro della città direttamente all’area in questione. Come molti altri partecipanti, prendo il treno intorno alle 7 alla stazione tiburtina, orario che mi consentirebbe di essere alla fiera in perfetto orario, anzi con qualche minuto di anticipo, considerato che il tempo di percorrenza dichiarato è di circa mezz’ora e che l’ingresso per il concorso TC6A è fissato alle ore 8:00.
Succede però che alla stazione ostiense il treno si ferma ed il personale in servizio invita tutti i passeggeri a scendere in quanto, a causa di un furto di rame avvenuto sulla linea nella notte, la tratta sarebbe interrotta; il personale stesso afferma però nel contempo che all’esterno della stazione sarebbe transitato a breve un autobus navetta sostitutivo che avrebbe effettuato tutte le fermate del treno.
Bene, da prima delle 7 e 30 che eravamo fermi ad attendere la prima navetta sostitutiva è transitata alle 9! Nel frangente abbiamo contattato telefonicamente alcuni colleghi che avevano raggiunto la fiera in macchina e che quindi erano già dentro, i quali però ci hanno rassicurato in quanto la notizia del disagio ferroviario si era diffusa tant’è che la commissione stessa aveva annunciato al microfono che la prova sarebbe iniziata più tardi per attendere i malcapitati cui era occorso il disagio. Succede però che alle 9:45 ci ripensano e decidono di cominciare ugualmente e noi che arriviamo – sottolineo con ilprimomezzo pubblico sostitutivo utile – alle 10:00 troviamo il cancello chiuso e non ci viene consentito in alcun modo di accedere in quanto, come ci viene riferito dal personale del servizio di sicurezza, la prova è già iniziata.
Ci siamo trovati in questa brutta situazione in una quarantina di persone, ma non c’è stato verso di ragionare con la commissione e quindi siamo stati esclusi dalla prova in quanto risultati assenti. Qualcuno si è arreso e se n’è andato sconsolato, in una ventina abbiamo deciso di rimanere e di occupare l’area antistante il cancello d’ingresso per far sentire le nostre ragioni. E’ intervenuta la forza pubblica ad intimarci di sgomberare e gli altri candidati che nel fattempo avevano terminato la prova sono stati dirottati in un’altra uscita affinché non entrassero in contatto con noi. Poco prima delle 13, quando si avvicinava il momento di far entrare i concorrenti del profilo concorsuale previsto per le ore 14 ed il disagio cresceva, un responsabile del Formez ha finalmente acconsentito affinché fosse da noi presentata un’istanza collettiva rivolta al RIPAM, autorità competente come dallo stesso riferito, e mirata a chiedere una sessione aggiuntiva per chi fosse incappato nel disagio ferroviario.
Essendo rimasti in 20 so già come andranno le cose… il RIPAM rigetterà l’istanza e noi ce la prenderemo in quel posto!
Ma ora io dico, maledetto ‘sto concorsone e chi l’ha voluto -sindaco in primis- ma se proprio concorsone doveva essere non poteva essere a L’Aquila? La scuola della GdF sarebbe stata perfettamente idonea ad ospitare le prove e non saremmo di certo incorsi in disagi di questo tipo che possono capitare – e capitano! – in una metropoli come Roma. E poi ‘sti infami di commissari, se avevano deciso di aspettarci così come comunicato col microfono agli altri concorrenti, perché poi hanno sbarrato le porte prima che arrivasse la navetta?
Mi dispiace se in qualche modo ho usato voi quale valvola di sfogo, ma certo della vostra comprensione per quella che poteva essere una concreta opportunità lavorativa e che invece è svanita nel nulla in perfetto stile fantozziano, saluto e ringrazio.
Arch. Vanni Ranieri