L’AQUILA – Il rapporto di Bankitalia presentato oggi a Pescara fotografa in primo luogo la situazione esistente nell’economia abruzzese. In base ai dati del Cresa su un campione di 420 imprese manifatturiere abruzzesi, nel primo semestre si sono accentuate le difficolta’ emerse nel 2011, la domanda si e’ indebolita (in particolare gli ordini interni sono calati del 6,5 per cento e quelli esteri dell’1,2 per cento), la produzione si e’ contratta del 6 per cento rispetto ai primi sei mesi del 2011 in tutti i principali settori ad eccezione dell’alimentare.
Segnali negativi arrivano, su questo fronte, anche dal sondaggio congiunturale delle filiali di Banca d’Italia condotto a settembre e ottobre. Sono state 110 le imprese della regione che hanno composto il campione (con almeno 20 addetti) e piu’ del 50 per centro ha segnalato una riduzione delle vendite mentre solo il 30 per cento circa ha registrato un incremento.
La produzione e’ stata segnalata stabile nell’ultima parte dell’anno anche se i ritmi produttivi sono inferiori al periodo pre-crisi. Due terzi delle imprese hanno dichiarato di aver effettuato investimenti in linea con le previsioni fatte a fine 2011.
Le previsioni sull’evoluzione della domanda di lavoro nel 2012 restano sfavorevoli e c’e’ pessimismo sul futuro: il 30 per cento delle imprese si aspetta un peggiormaneto delle condizioni del mercato di riferimento (solo il 20 per cento e’ ottimista). Versante esportazioni. Nei primi sei mesi sono diminuite, in Abruzzo, del 4,8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011, in particolare verso i Paesi dell’area euro (- 9,5 per cento) e nel dettaglio verso Francia e Spagna.
Verso gli Usa e’ stato registrato un meno 3,6 per cento e verso i Paesi asiatici c’e’ stato un piu’ 8,6 per cento, grazie alla Cina. In base ai dati del Cresa presi a riferimento dalla Banca d’Italia, su 154 imprese edili nei primi sei mesi di quest’anno la produzione in questo settore e’ diminuita del 2 per cento (le imprese attive sono 20.149, mentre a giugno 2011 erano 20.465, e la diminuzione e’ avvenuta in particolare nel teramano e nel pescarese mentre nell’aquilano la situazione e’ pressoche’ invariata).
Il numero dei bandi di gara per le opere pubbliche e’ diminuito, in Abruzzo, del 24 per cento. Sempre in questo campo, ma sul versante immobiliare, le compravendite per il residenziale sono scese del 22,1 per cento, con lo stesso andamento nelle quattro province.
Per quanto riguarda i servizi i dati del Cresa su un campione di 5.400 imprese del commercio al dettaglio e dei pubblici esercizi (con almeno tre addetti), le vendite nei primi sei mesi dell’anno hanno fatto registrate un meno 10 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011 e il fenomeno e’ stato avvertitio maggiormente nella vendita al dettaglio.
I dati del sondaggio congiunturale di Banca d’Italia parlano invece di un calo del fatturato per la maggior parte delle imprese del settore che sono state intervistate. Tra le cifre messe in evidenza nel dossier presentato oggi ci sono quelle delle autovetture immatricolate (dati Anfia) tra gennaio e settembre, con un meno 26 per cento (-40 per cento per i veicoli commerciali), oltre a quelle sulle imprese della distribuzione, che in questa regione sono diminuite del 2 per cento. C’e’ poi il turismo, i cui dati sugli arrivi sono stazionari ma il periodo medio di permanenza e’ sceso del 4,4 per cento (i risultati migliori si sono avuti nell’aquilano).
In calo anche il traffico sulle autostrade che sono gestite in abruzzo da Strada dei parchi, con un meno 10,8 per cento, sempre nell’arco temporale gennaio-giugno. Per quanto riguarda il mercato del lavoro i dati che emergono sono questi: gli autonomi sono diminuiti del 2,3 per cento, mentre aumentano dell’un per cento i dipendenti, le donne occupate fanno registrare un meno 1,4 per cento, gli uomini occupati sono l’1,1 per cento in piu’. In media, nel semestre il tasso di occupazione della popolazione in eta’ lavorativa e’ rimasto invariato al 56,4 per cento, il tasso di disoccupazione e’ passato dall’8,3 all’11,8 per cento e il tasso di attivita’ dal 61,6 per cento al 64,1 per cento.
La Cassa integrazione ordinaria e’ aumentata del 26,2 per cento, quella straordinaria del 14,8 per centto e si e’ avuto un 140 per cento in piu’ nel chietino (ha inciso molto l’automotive). Gli interventi in deroga sono diminuiti complessivamente del 13,6 per cento. I prestiti bancari si sono contratti dello 0,7 per cento, quelli alle imprese sono diminuiti dell’1,2 per cento, quelli alle famiglie hanno registrato un meno 0,1 per cento (fino a giugno). A causa di un calo nell’acquisto di beni durevoli, il credito al consumo erogato da banche e societa’ finanziarie alle famiglie e’ sceso del 4,7 per cento. I prestiti alle imprese sono diminuiti, nel primo semestre, dell’1,3 per cento, da parte di banche e societa’ finanziarie, e i finanziamenti bancari alle piccole imprese sono scesi del 4,6 per cento.