L’AQUILA –  “L’ennesima venuta all’Aquila del Ministro Barca purtroppo non ha sortito gli effetti che speravamo. Sono infatti emersi alcuni fatti sui quali bisogna riflettere con attenzione perche’ si intervenga con assoluta celerita’”. A dirlo e’ il Vice Presidente vicario del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis. “Penso alla situazione determinata dalle circolari INPS e INAIL per il recupero delle tasse non pagate dalle imprese. Il Ministro, in evidente imbarazzo – rileva De Matteis – ha dato una spiegazione poco credibile dei rapporti con l’Unione europea. Infatti, secondo lui, una delegazione di tecnici dovrebbe poter spiegare in Europa il problema che ci riguarda. Anche in questa occasione, va dato atto a Gianni Letta di aver immediatamente recepito una nostra sollecitazione e di aver ‘obbligato’ il Ministro Barca su due questioni fondamentali. La prima – spiega De Matteis – e’ che in Europa va trovata, innanzitutto, la soluzione politica sulla quale si deve spendere Monti e, poi, quella tecnica. La seconda questione vede Letta protagonista in prima persona. Infatti, stimolando un’ovazione, ha detto al Ministro Barca: andiamo insieme da Monti per far in modo che la Fornero faccia ritirare le inique circolari. Questo, nell’evidente imbarazzo di Barca, che avrebbe dovuto gia’ agire in tal senso. Altro aspetto sul quale il Ministro ha dato scarse e poco plausibili spiegazioni e’ relativo alla disponibilita’ di risorse finanziarie adeguate a valere sulla Cassa Depositi e Prestiti. Infatti, non ci sono piu’ soldi per il contributo agevolato, mentre sulla stessa tipologia di interventi il governo ha destinato per l’Emilia Romagna 12 miliardi di euro complessivi”.

 “La soluzione del Ministro – incalza il Vice Presidente – consisterebbe nell’utilizzare i soldi (2,4 miliardi di euro) del CIPE, che sono risorse destinate alla ricostruzione dell’Aquila dal tanto vituperato governo Berlusconi-Letta. Quindi, il Ministro come al solito non ci porta nulla di piu’ di quello che c’e’ gia’. Secondo Barca questi soldi possono essere trasferiti a valere da gennaio, attraverso le banche, sulle modalita’ di applicazione del finanziamento agevolato. Peccato, pero’, che il Presidente della Fondazione CARISPAQ abbia spiegato quanto questo meccanismo non sia praticabile. Un’esposizione finanziaria delle banche, infatti, rispetto a un’assoluta incertezza della liquidita’ dei fondi, e’ a dir poco impraticabile e impensabile. L’effetto di questa situazione e’ la totale paralisi della ricostruzione, dato che in un DPCM, ancora tenuto nascosto, e’ previsto all’art. 10 che i lavori possono partire solo quando c’e’ la certezza della disponibilita’ finanziaria. In ultimo, non vanno sottovalutate le difficolta’ burocratiche e amministrative del Comune, visto che sono pochi i precari aquilani che hanno superato le preselezioni. Questo significa – osserva De Matteis – che gli esclusi, da subito, non lavoreranno piu’ sulle pratiche della ricostruzione e, i pochissimi fortunati che hanno superato il primo step, dovranno invece studiare per le prossime prove. Inoltre, se tutto va bene, le assunzioni saranno effettuate tra gennaio e febbraio. Quindi, i famosi uffici della ricostruzione prima che si insedino e che il personale abbia un minimo di efficienza, saranno operativi non prima della prossima primavera. Sarebbe opportuno, percio’, che nel prossimo Consiglio comunale – conclude – si vada ad un confronto serio e proficuo sulla base del nostro ordine del giorno, con il quale si invita il Sindaco ad abbandonare la sua colpevole connivenza con il governo per impegnarsi ad evitare queste tre gravissime calamita’, che stanno creando nocumento all’intero processo di ricostruzione della nostra Citta’”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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