L’AQUILA – E’ stato arrestato l’uomo responsabile di un tentato omicidio avvenuto per futili motivi ad ottobre di quest’anno a L’Aquila. La vittima venne operata con urgenza in prognosi riservata.
IL Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di L’Aquila, Dr. Stefano GALLO ha richiesto ed ottenuto un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere nei confronti di M. M. nato a Roma nel 1962, e ivi residente, pregiudicato per furto.
L’uomo, in data 5 ottobre 2012 a seguito di una lite avvenuta all’interno di un container adibito a magazzino, appartenente ad una struttura provvisoria d’appoggio di una ditta di montaggio ponteggi, sita a Bagno Piccolo di L’Aquila (AQ), aveva colpito con un coltello L. M. , romano del ’73, gravato da pregiudizi di polizia per rissa e lesioni personali, condannato per resistenza a p.u., a seguito di una discussione avvenuta per futili motivi, aggravati dall’uso di sostanze alcooliche.
I particolari verranno diffusi in una conferenza stampa che si terrà presso gli uffici della Questura alle ore 11.30 odierne.
IL RESOCONTO DELLA CONFERENZA STAMPA
Nel corso della conferenza, il dirigente della Squadra mobile della Questura dell’Aquila, Maurilio Grasso, ha reso noto le generalita’ dell’uomo arrestato per tentato omicidio. Si tratta di Marco Morlacci di Roma, noto alle forze dell’ordine, titolare di una ditta impegnata nei lavori post-terremoto nella perifieria dell’Aquila.
Il dirigente ha raccontato come alla base del violento litigio, scaturito per futili motivi ci fosse anche l’uso eccessivo di alcol. La parte offesa, M.L. anche lui di Roma, noto alle forze dell’ordine, nonostante avesse rischiato di morire per il fendente ricevuto dal Morlacci,
“ha sempre mantenuto un comportamento non collaborativo, reticente, sia perche’ risulta essere legato sentimentalmente con una parente del Morlacci sia perche’ dipendente della ditta dell’arrestato.
Sono state le intercettazioni telefoniche che hanno dato una svolta all’indagine – ha aggiunto Grasso. In una di queste il ferito aveva raccontato alla propria compagna di trovarsi nella condizione di non poter dire la verita’, rischiando pertanto l’incolpazione di falsa testimonianza.
Infatti nello stesso interrogatorio davanti il pm – ha detto sempre il dirigente della Squadra mobile, il ferito aveva dichiarato di essersi fatto male da solo”. Il coltello non e’ mai stato ritrovato ma gli investigatori sono convinti che si trattasse di un coltello mancante da un tagliere presente sul tavolo nel locale in cui e’ avvenuta la scazzottata. Atteggiamento reticente anche per il terzo uomo presente nell’aggressione, un altro operaio dipendente del Morlacci che avrebbe innescato il litigio tra il Morlacci ed il ferito.