L’AQUILA – In merito all’articolo apparso lunedì 10 dicembre in cui il sindaco Cialente accusava l’ex-commissario Chiodi di ignavia circa 633mila euro da destinare al centro polifunzionale di Paganica, interviene il consigliere comunale Capogruppo del gruppo di ‘TUTTI PER L’AQUILA’ Daniele Ferella che chiarisce la realtà dei fatti.
“Sono state raccontate delle bugie vere e proprie – dichiara Ferella – invito il sindaco e tutti gli interessati a digitare su youtube “CENTRO POLIFUNZIONALE PAGANICA, 633 MILA EURO NON BASTANO…”. E’ un’intervista di dieci mesi fa (piena campagna elettorale come adesso…) per notare come già allora venivano rilasciate le identiche dichiarazioni da Cialente.
Va detto, a onor del vero, che soltanto adesso arrivano questi fondi ma la colpa dei ritardi è del nostro primo cittadino che soltanto il 17 ottobre scorso, tramite delibera di giunta nr. 411, annulla tutte le precedenti deliberazioni per destinare al Centro Polifunzionale queste somme. Va inoltre chiarito che i fondi in questione provengono dalle donazioni. Inizialmente erano stati indirizzati dall’amministrazione alla multisala Garden sull’utilizzo dei quali è stato posto un veto da parte del comitato dei garanti (e non dal commissario Chiodi) perché la struttura di Monticchio risulta privata e non è possibile spendere quei soldi pubblici su edifici privati.
Invito infine il sindaco ad abbandonare questo atteggiamento pilatesco che lo ha contraddistinto negli ultimi tre anni e otto mesi perché prima o poi la verità viene sempre a galla e l’unico risultato fino ad oggi ottenuto è stato che non abbiamo più credibilità in nessun ambito. Ciò è dimostrato da come veniamo trattati dal suo “caro amico” Barca che, tra restituzione delle tasse alle imprese, fine della cassa depositi e prestiti per la ricostruzione e concorsone, sta portando questa città e l’intero comprensorio ad un’inesorabile fine.
Cominci,, il sindaco, ad affrontare in maniera responsabile e condivisa, non per spot elettorali, le vere questioni del comune ovvero la ricostruzione economica, fisica e sociale. Non ci sono giustificazioni per il continuo rinvio dell’apertura degli impianti del Gran Sasso. Non basta un mercatino natalizio per aiutare i suoi concittadini a non perdere posti di lavoro legati alle attività turistiche! Non è sufficiente far partire qualche aggregato nel centro storico della città, tralasciando peraltro completamente quelli delle frazioni, senza dire che al momento non ci sono sottoservizi”.