L’AQUILA – Già nel marzo del 2010, nelle pagine della stampa locale, lanciai l’allarme nella zona rossa del centro storico di Paganica, tutt’oggi vulnerabile da ogni suo accesso al paese, segnalando porte aperte nelle cantine e ammanchi di oggetti di ogni tipo, in quella data già venivano divelti gronde e pluviali di rame alle numerose abitazione ristrutturate.

Il fenomeno non si mai fermato, ma nella settimana scorsa si è toccato il fondo. Nel Rione Colle, nella parte più alta del paese, in una abitazione classificata A, ma tutt’intorno un ammasso di macerie, il proprietario vedendo la finestra spalancata si è precipitato per verificare lo stato delle cose, davanti ai suoi occhi uno spettacolo ormai comune a molti, dopo quel 6 aprile nel nostro territorio; tutto ciò che era contenuto nei comò, armadi e quant’altro sparso per le stanze, i peluche dei bambini squartati forse in cerca di denaro nascosto.

Intervenuti i Carabinieri della Stazione di Paganica, non hanno potuto fare altro che constatare l’accaduto, pregando gli stessi di segnalare alla caserma, gente sospetta qualora si aggirasse tra le macerie del centro storico. Nel frattempo dal passaparola tra i proprietari, ex abitanti della zona rossa, si scopre che altre case sono state visitate con ammanchi principalmente di oggetti di rame.

Nella giornata di domenica scorsa, si arriva al colmo: in pieno giorno un abitante del luogo, sopra ai 70 anni, vede una donna sospetta uscire da una abitazione con due grandi buste di plastica piene di oggetti, prova a farsi notare, ma la donna accelera il passo in senso opposto; l’uomo la segue, ma arrivato nei pressi di Fonte Nuova, causa i sampietrini bagnati e le erbacce, scivola cadendo con la faccia a terra, perde molto sangue dal naso, malconcio si rialza prova ancora ad inseguirla ma la fuggitiva si dilegua in uno dei tanti vicoletti che scendono verso la parte bassa del paese.

L’uomo torna a casa sua che trovasi al bordo della zona rossa, si lava il viso completamente insanguinato e va di corsa alla vicina casa dell’uomo che qualche giorno prima era stato visitato dagli sciacalli, montano in macchina e si dirigono a sporgere denunzia alla Caserma dei Carabinieri sita in via Onna. Raccontati i fatti accaduti, i Militari si sono subito attivati alla ricerca della donna appena descritta e veniva rintracciata nei pressi della loro Caserma, mentre rincasava nella sua abitazione.

Al momento del fermo, la donna, straniera, aveva con se ancora le buste di plastica e non ha esitato a confermare di essere stata lei ad entrare in quella casa nel centro storico dove era stata vista uscire, sostenendo però, a sua ragione, che la porta di casa era aperta. La donna successivamente è stata denunciata e fermata dal comandante della stazione, maresciallo Gentile e gli oggetti trafugati, sono stati restituiti al proprietario. Tutto ciò, si aggiunge alle tante denuncie dei giorni scorsi sia ai furti perpetrati nei cimiteri, che nelle tante abitazioni di tutto il comprensorio aquilano. Segno evidente che il personale e i mezzi a disposizione delle istituzioni preposte, non sono assolutamente sufficienti al controllo del vasto territorio massacrato dal sisma.

di Raffaele Alloggia

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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