L’AQUILA – Nel corso degli ultimi tre anni le cause civili promosse contro l’Inps sono diminuite di oltre il 50%. I ricorsi ricevuti per il primo grado di giudizio nel 2012 sono stati 155mila, mentre erano stati 229mila nel 2011 e ben 316mila nel 2010.

Questa flessione è il risultato di un complesso di misure convergenti messe in atto dall’Istituto, tramite il coordinamento della Direzione Centrale AUDIT, con l’intento di riportare il contenzioso giudiziale a livelli fisiologici; l’azione di analisi e studio del contenzioso giudiziario è stata ricondotta ai soli casi in cui vi erano pretese plausibili e vi era un effettivo contrasto interpretativo sulla sussistenza di diritti e obblighi.
 Il totale nazionale delle cause attualmente pendenti del contenzioso civile ammonta a 561mila. Anche in questo caso, la riduzione negli ultimi anni sfiora il 50% (le cause pendenti quasi un milione nel 2009, 747mila nel 2010 e 662mila nel 2011).
 “Il crollo del contenzioso Inps è un dato clamoroso – commenta il presidente dell’Istituto, Antonio Mastrapasqua – In tre anni lo stock di cause pendenti è quasi dimezzato. Così come è diminuito il ricorso alla nuove liti contro l’Istituto. I numeri parlano da soli. È un bilancio che dimostra che quando le pubbliche amministrazioni collaborano i cittadini se ne avvantaggiano sempre”.
Tra il 2011 e il 2012 si è registrato, nell’ambito dei procedimenti giurisdizionali definiti, un aumento dei giudizi di primo grado conclusi con sentenza favorevole all’Inps (146mila nel 2012 contro i 126mila del 2012), con un incremento del 16,23%, a fronte di una contrazione di quelli con sentenza favorevole alla parte avversa (74.355 del 2012 contro 81.212 nel 2011, – 8,45%).
La crescita degli esiti favorevoli ha consolidato il rapporto fra ricorsi conclusi con vittoria dell’Inps e ricorsi con esito sfavorevole all’Istituto. Nel 2012 l’Inps ha prevalso nel 66,4% delle controversie, soccombendo nel 33,6% dei casi (nel 2011 le percentuali erano, rispettivamente, del 60,8% e del 39,2%, e nel 2010, del 58,2% e del 41,8%).
Alla forte diminuzione del contenzioso civile, si accompagna la decisa azione dell’Istituto, svolta in collaborazione le procure e le forze dell’ordine, per prevenire e perseguire  le situazioni che possono portare alla liquidazione di prestazioni non dovute.
Nel 2012 questa attività, che mira a scovare prestazioni di disoccupazione erogate a falsi braccianti, pensioni a falsi invalidi, assegni sociali a falsi poveri, riscossione di pensioni di persone decedute, aziende che occupano in nero e lavoratori in cassa integrazione che  lavorano, ha portato alla denuncia di oltre 9mila persone e all’arresto di oltre 40. I condannati per questo tipo di attività criminosa sono stati 20 e oltre 100 i milioni di euro recuperati.
 “Al vantaggio dei cittadini, che trovano una più solerte risposta alla loro domanda di giustizia, si aggiunge la diminuzione di oneri per la pubblica amministrazione – è il pensiero del presidente Mastrapasqua – Meno liti, meno giudizi sfavorevoli. Questo sfata anche un luogo comune che vorrebbe i controlli e gli interventi a contrasto dell’illegalità come produttori di nuovo contenzioso per l’Inps. I dati di fine anno dimostrano il contrario: la maggiore efficienza nella scoperta di truffe e illeciti si accompagna a una diminuzione del contenzioso e a un incremento dei successi Inps in giudizio”.
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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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