L’AQUILA- C’è lo strumento per accelerare la ricostruzione. L’assessore Pietro Di Stefano spiega come ciò potrà avvenire in questa intervista rispondendo sia pure indirettamente alle minacce di denuncia del presidente dell’Ance Gianni Frattale (lo nata scritta è in coda a questa premessa). Lo strumento approntato dall’assessorato alla Ricostruzione e dal Comune per accelerare la ricostruzione, prevede una serie di passaggi che hanno avuto il via libera delle associazioni di categoria, degli ordini professionali e degli stessi cittadini. E’ un provvedimento- spiega l’assessore- che va incontro alle richieste dei cittadini, in particolare quelli del centrro storico, e che risponde alle esigenze di sicurezza per gli stabili da rifare, e di certezza del contributo e di una sua erogazione rapida. Di Stefano tira in ballo l’ex commissario Gianni Chiodi, ma senza polemizzare più di tanto. “Se avesse fatto squadra- dice- forse potevamo avere di più, nel momento che Errani, il presidente dell’Emilia Romagna, ha ottenuto un contributo di 13 miliardi dalla Cassa depositi e Prestiti”. Per ora ha detto l’assessore, ci sono per L’Aquila, gli 800 milioni del Cipe che ci permetteranno di andare avanti fino all’estate. Col nuovo governo tratteremo il ripristino del plafond con la Cassa Depositi e Prestiti per avere di nuovo il contributo agevolato.

LA REPLICA A FRATTALE

“Desta sempre sconcerto- dice Di Stefano- quando un addetto ai lavori, tanto più se si tratta del presidente provinciale dell’associazione nazionale costruttori, si fa prendere da un’inopportuna, per tempistica e contenuti, quanto sconsiderata, per conseguenze ed effetti sulla città, foga lapidaria. È infatti incomprensibile che subito dopo l’azione positiva del Comune per la sottoscrizione di un nuovo protocollo con Abi per l’erogazione dei contributi, si debba alzare un confuso polverone di polemiche su altre questioni.

“IL COMUNE NON HA PENDENZE DI PAGAMENTO”

Innanzitutto, e non è cosa di lana caprina visto che il presidente, a mezzo stampa, ha minacciato di adire vie legali contro l’amministrazione, mi tocca precisare che il Comune dell’Aquila non può avere pendenze di pagamento con le imprese, poiché il rapporto in essere è esclusivamente con il cittadino proprietario. 
Eliminato dunque il rischio di inutili denunce il presidente Ance cita il mancato rispetto degli accordi contenuti nel protocollo pagamenti, procedura proposta dal Comune dell’Aquila per favorire una più celere liquidazione rispetto alle disposizioni contenute nelle ordinanze e alle disposizioni emanate in termini di controllo e supervisione degli atti contabili.

“CONTROLLI ALLE SOLE IMPRESE ESTRATTE”

Grazie a quel protocollo e, certamente alla sinergia messa in campo tra i firmatari, i controlli sui lavori vengono effettuati alle sole imprese estratte (non più del 30%) a cui si trattiene il solo 10% e si liquida il restante 90; è facoltà del richiedente di sostituire quel 10% con una polizza di garanzia. Le pratiche non sorteggiate invece vengono liquidate per l’intero 100% contabilizzato. Ogni pagamento viene liquidato soltanto dopo l’esito positivo del Durc, certificato che attesta la regolarità dell’impresa nei pagamenti e negli adempimenti previdenziali, assistenziali e assicurativi, nonché in tutti gli altri obblighi previsti dalla normativa vigente nei confronti di Inps, Inail e Casse Edili, verificati sulla base della rispettiva normativa di riferimento.

Una sacrosanta norma di civiltà che, sebbene si applichi ai contratti pubblici, unanimemente abbiamo voluto anche negli adempimenti della ricostruzione.

“ABBIAMO SOLO 380 DIPENDENTI”

È compito del Comune richiedere il Durc, ma per far questo è necessaria la presenza di personale qualificato o quanto meno formato che di certo non può essere mutuato, semmai e qualora fosse possibile, da altri settori del Comune come vorrebbe la facile ricetta del presidente. Giova infatti ricordare che la pianta organica del Comune conta scarsi 380 dipendenti a fronte della cifra necessaria per un capoluogo di regione che, senza considerare il disastro occorso, viene stimata sulle 600 unità.

Il ritardo che tanto ha indispettito il presidente dell’Ance poi, è stato accumulato esclusivamente dal mese di ottobre, non certo dal 2010, ed è imputabile solo alla temporanea mancanza di personale impegnato nelle varie prove selettive del concorso Formez. Sorvolo celermente la questione dei ‘casi sospesi’ poiché dovuti alla mancanza di regolarità di documentazione presentata, oppure al Durc non positivo poiché non voglio credere che qualcuno riesca a proporsi baluardo di questi casi.

IL BIS SUL PIANO REGOLATORE

Di Stefano poi ha aggiunto un’altra nota sulle critiche per quanto riguarda lo strumento urbanistico che quest’amministrazione vorrebbe approvare al posto di quello in vigore da quarant’anni. “Il nuovo Prg è uno dei punti presenti nel mandato di programma del sindaco e nel bilancio 2013 saranno previste le somme per la sua redazione. Le miserevoli ipotesi a supporto della tesi del rinvio quinquennale del Prg, – per Di Stefano – appartengono alla cultura di chi le ha ventilate e non di certo al sottoscritto”.


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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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