L’AQUILA – “Una moneta complementare per L’Aquila, il Nido, da affiancare all’Euro ma pienamente sovrana e che si userebbe solo in questo territorio, per pagare una tassa locale, garantire piena occupazione, ottenere beni e servizi e anche per ricostruire”. Questa la proposta fatta dall’economista statunitense Mathew Forstater dell’Università del Missouri Kansas City, ospite del convegno scientifico “Salviamo L’Aquila, salviamo l’Italia”, al convgeno all’auditorium dell’Associazione costruttori provinciale (Ance) davanti a un folto pubblico.

Al convegno è intervenuto telefonicamente anche il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. Forstater, già consulente del governo dell’Argentina, è esponente della Modern money theory portata in Italia dal cronista Paolo Barnard, anch’egli ospite dell’evento, sostenuto anche dalle principali associazioni di categoria cittadine.

LA NUOVA BANCONOTA DISEGNATA DA ARTISTI LOCALI

La nuova banconota, da far disegnare “ad artisti locali”, “si userebbe solo nel territorio per offrire occupazione a chiunque è in grado e disposto a lavorare, sarebbe accettato come pagamento di un’unica imposta locale. In questo modo – ha aggiunto – ciascuna famiglia dovrebbe procacciarsene per pagare la propria imposta. Questo porterebbe a un inevitabile dialogo tra chi ne ha di più e meno, a uno scambio di beni e servizi. Ho studiato le leggi in vigore in Italia sulla valuta e mi sembra un’ipotesi realizzabile”.

“Sono convinto – ha aggiunto Forstater – che questo piano possa stimolare l’economia cittadina e generare migliaia di ore di servizi per la comunità, per esempio per la rimozione delle macerie. Ci sono tantissime cose da fare e disoccupati disposti a farle, si tratterebbe di riunire questi due estremi grazie alla moneta complementare”.

IL GIORNALISTA BARNARD CRITICA L’EURO E MONTI

Nella prima parte dell’evento, Barnard ha criticato aspramente l’Euro ricordando i precetti della Mmt con un’aspra critica alla moneta unica. “Viviamo in un mondo di dissennati criminali che hanno consegnato interi popoli a una esigua minoranza di speculatori, con un programma oggi approdato con tutta la sua violenza in Italia con il governo di Mario Monti”, ha sbottato il cronista.

 “Che l’Italia abbia speso al di sopra delle possibilità, e abbia accumulato un debito impossibile è una bugia – ha rincarato – Il debito pubblico era al 132% nel 1998 nessuno sentiva parlare di spread, di allarme, di Paese in fallimento perché c’era la lira, eravamo un Paese sovrano e i mercati ci rispettavano”.

CHIODI: “INTERESSANTI LE TESI DI BARNARD”

“Le tesi di Barnard sono interessanti e suscitano riflessioni preoccupate – ha ammesso Chiodi al telefono – L’Abruzzo risente della crisi internazionale non solo finanziaria, le imprese hanno problemi di competitività. Il fatto di non avere una valuta che possa fare una guerra dà molta ansia e margini di manovra limitati”.

 Quanto alla ricostruzione dell’Aquila, Chiodi, già commissario del governo, ha spiegato che “i finanziamenti a oggi sono ancora utili per qualche anno ma siamo molto preoccupati: saranno necessari finanziamenti significativi che il governo italiano non è in grado di finanziare. Non abbiamo strumenti per intervenire – ha concluso – come li ha uno stato nella sua sovranità”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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