L’AQUILA – Con la firma del ricorso al TAR da parte di associazioni e ordini, parte formalmente oggi la battaglia legale contro INPS ed INAIL sulla restituzione delle tasse nel cratere al 100%, così come vorrebbe fissare una circolare dei due istituti previdenziali sulla base di un procedimento dell’Unione Europea che non ha ancora avuto esito.
Le associazioni hanno stabilito in alcune riunioni dei giorni scorsi di avviare un procedimento legale unitario contro i provvedimenti che fissano al 31 gennaio prossimo la restituzione delle somme non versate.
Il Direttore Generale INPS Mauro Nori aveva dato rassicurazioni alle istituzioni locali di voler sospendere ogni azione da parte dell’INPS fino alla definizione formale della questione. Nella riunione di venerdì scorso delle associazioni locali, si è preso atto che alle rassicurazioni verbali non è seguito alcun atto formale da parte degli istituti previdenziali. Anzi, è stato emesso un messaggio INPS n° 1143 del 18.01.2013 a firma del Direttore Generale Nori, con il quale si afferma che verrà rilasciato il DURC alle aziende che stanno restituendo il 40% in attesa della decisione definitiva della Commissione Europea, ma che la riduzione è subordinata alla presentazione della dichiarazione “de minimis” entro il 31 gennaio 2013. Di fatto quindi nulla è cambiato. Da qui la deliberazione di procedere con il ricorso senza ulteriori indugi e di riunirsi in un nuovo incontro domani per discutere del recente messaggio INPS che lascia aperte molte interpretazioni.
Spetterà intanto al pool di avvocati incaricati convincere i due istituti previdenziali a rispettare la legge dello Stato che fissa al 40% la restituzione delle tasse sospese a seguito del sisma del 2009, così come avvenuto per altri territori, almeno fino a quando l’Unione Europea non si pronuncerà in maniera diversa.
In questo caso la battaglia è più complessa e andrà condotta sul fronte tecnico e politico insieme agli altri territori interessati anche attraverso l’organo della conferenza Stato-Regioni al fine di ottenere una maggiore pressione sui livelli governativi ed europei.
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