L’AQUILA – E’ arrivata in questi giorni l’ennesima serie di notifiche relativa ad uno dei processi penali nati per le manifestazioni post-terremoto. Questa volta si tratta della manifestazione del 9 novembre 2010, organizzata in occasione di una delle tante visite dell’allora primo ministro Silvio Berlusconi.
Gli imputati questa volta sono 14. Le accuse: per tutti, manifestazione non autorizzata; violenza privata (“consistita nel circondare e bloccare” l’autovettura del vice-commissario alla ricostruzione Cicchetti) a carico di 6.
“Come sempre ci- dice un comunicato del Comitato 3&32, fu impedito di manifestare davanti al Dicomac e pertanto il presidio fu organizzato alla rotonda delle Fiamme Gialle. Allora, come adesso, ritenevamo vergognoso che non si potesse manifestare liberamente il proprio dissenso sotto la sede dei commissari alla ricostruzione (il Dicomac, DIrezione COMAndo e Controllo appunto). Per questo provammo ad avanzare verso la caserma della Guardia di Finanza, ma venimmo respinti con una violenza del tutto ingiustificata dalle forze dell’ordine; perfino il questore prese parte agli spintonamenti con cui fummo costretti a rimanere sulla rotonda. Durante il presidio, arrivò l’automobile di servizio di Antonio Cicchetti, nominato un paio di mesi prima Vice-commissario alla ricostruzione”.
SOLIDARIETA SINISTRA CRITICA
Ancora una volta cittadine e cittadini dell’Aquila finiscono sotto processo per aver preso parte a manifestazioni di protesta contro il malaffare che ha dominato e sta dominando la ricostruzione post-terremoto.
Ancora una volta il panorama cittadino appare segnato dalla profonda dicotomia tra le cricche che hanno riso e lucrato sul dolore di tante famiglie dell’Aquila e le lotte dei tanti cittadini che hanno cercato di opporsi ad uno stato di cose veramente indegno di un paese civile.
Sinistra Critica – impegnata al fianco di chi oggi viene chiamato a giudizio – esprime tutto il proprio sdegno per una situazione paradossale e vergognosa che mira a colpire non i responsabili di tante porcherie ma chi ha rivendicato con la giusta determinazione soltanto “verità e giustizia”.
Sinistra Critica esprime anche la propria solidarietà a tutte e tutti gli indagati e si dichiara pronta a sostenerli in tutte le forme possibili.
SINISTRA CRITICA – L’AQUILA
Solidarietà e supporto ai 14 rinviati a giudizio per i fatti del 9 novembre 2010.
È notizia di lunedì la notifica del rinvio a giudizio per quattordici cittadine e cittadini aquilani che il 9 novembre del 2010 manifestarono in occasione dell’ennesima passerella di Silvio Berlusconi, che tornava all’Aquila dopo nove mesi di assenza, per blindarsi all’interno della Guardia di Finanza.
Sotto indagine ormai, visto il numero delle inchieste, ci sono diverse decine di persone, come se L’Aquila fosse stata teatro di sommosse violente e non, come invece è accaduto, crogiolo di straordinario fermento civico.
Stiamo dalla parte di tutti coloro che, nel contesto particolare vissuto dalla città nel post terremoto, si sono attivati per chiedere con forza una ricostruzione partecipata e che, alla luce di quanto le inchieste e gli scandali avevano già rivelato, hanno manifestato in più occasioni e sempre pacificamente il loro dissenso e la loro indignazione. Per questo siamo solidali con tutti i denunciati per quei fatti.
Garantiamo il pieno supporto di Appello per L’Aquila ai quattordici concittadini rinviati a giudizio, in continuità con la linea politica già intrapresa, che ha visto come primo atto consiliare di Ettore Di Cesare la presentazione dell’O.d.g. di solidarietà e sostegno ai denunciati per i fatti di Roma del 7 luglio 2010.
Continueremo a portare la nostra convinta solidarietà anche all’interno del Consiglio Comunale e ci auguriamo che altrettanto facciano tutti i rappresentati delle istituzioni e l’intero Consiglio.
Il Partito Democratico aquilano esprime solidarietà ai 14 rinviati a giudizio per la manifestazione del 9 novembre, per l’altro tra questi ci sono anche due militanti iscritti al nostro Partito.
Quella del 9 novembre è stata una manifestazione pacifica per la difesa dei diritti della nostra Città,il significato era chiaro in quanto si voleva esprimere il dissenso non solo verso la gestione Berlusconi-Bertolaso, ma anche e soprattutto verso quel modello di ricostruzione commissariale di cui all’epoca era un esponente Cicchetti.
Lo stesso Ministro Barca, ospite pochi giorni fa della trasmissione Presa Diretta su RAI TRE, ha dichiarato che la struttura Commissariale e il ritardo nel passaggio di competenza agli Enti Locali sono state fra le principali cause del ritardo nell’avvio della ricostruzione.
Ci sembra evidente che ci sia un disegno di negazione del dissenso da parte di alcuni apparati dello Stato considerando anche gli altri concittadini rinviati a giudizio per la manifestazione del 7 luglio 2010 a Roma e per l’ingresso della zona rossa dell’Aquila.
Noi del PD stiamo a fianco di tutti i cittadini aquilani rinviati a giudizio per le manifestazioni in difesa del territorio e auspichiamo che queste vicende si risolvano nel miglior modo possibile e in tempi brevi.
Stefano Albano – Segretario PD L’Aquila