L’AQUILA – Parlo a nome di tante donne e tanti uomini che – seppur in occasione di una scellerata minaccia – hanno espresso ammirazione, solidarietà e stima per una donna che con il suo essere, con il suo agire e con la sua comprovata e riconosciuta competenza si dimostra quale esempio inimitabile perché possa rendersi concreta l’opportunità che si offre alla nostra comunità di godere di un’assessora capace e universalmente riconosciuta.
Mi riferisco all’avvocata SIMONA GIANNANGELI, donna di “certificate” qualità, riconosciute a livello locale e nazionale, da sempre sensibile alle tematiche del sociale (senza dogane, confini e carte d’identità) ed espressione di quella parità di genere – nel rispetto e nella valorizzazione delle differenze – di cui tanta politica e tanta legislazione si vezzeggiano, senza il coraggio di scelte concrete e mature nella direzione che individuano solo a parole (ma le “parole” sono femmine e i “fatti” sono dei maschi!). Mi permetto, solo perché a portata di un polpastrello anche su di un cellulare, di suggerire di inserire il suo nome su un qualsiasi motore di ricerca in internet e verificare e/o scoprire maggiori informazioni su di lei!
Che la nostra Comunità tutta possa avvalersi e approfittare della competenza di SIMONA GIANNANGELI che, a quanto pare, fa paura! Fa paura a chi ravvisa in lei, legale del Centro Antiviolenza “Melusine” dell’Aquila, l’avvocata che ha permesso e ottenuto la costituzione di parte civile – a nome e per conto di TUTTE le donne – nel processo per stupro a carico di F. Tuccia? Fa paura perché dà voce a tutte le donne ed è solo la quinta volta in 30 anni che un Centro Antiviolenza viene accolto a parte civile, perché la violenza commessa contro una donna riguarda tutte le figlie, le compagne, le sorelle, le madri, le mogli…anche nostre? Fa paura perché interroga la società civile tutta a ragionare su tutto ciò che porterebbe ad una crescita giuridica e sociale? Fa paura a chi, forse, teme che la difesa delle donne e una politica rigorosa, nel segno di una completa attuazione dell’art. 51 della Costituzione, forse vadano a ledere interessi particolari e ambiti di potere che nulla hanno a che fare con concetti quali democrazia di genere, libertà, bilancio sociale, attenzione al valore della “persona”, in senso olistico e di cittadinanza attiva e partecipata, e non solo come potenziale elettrice/elettore, consumatrice/consumatore, spettatrice/spettatore di vite da macinare…
Approfitto, pertanto, di quanto si legge sulla stampa in questi giorni, per sottolineare il sostegno – ripeto – la stima, l’apprezzamento e l’ammirazione per quanto, fino ad oggi, SIMONA GIANNANGELI abbia realizzato, in questo territorio, per le cosiddette politiche sociali e che potremmo avere l’onore di avere come ASSESSORA, sempre che l’avvocata sarà disponibile, come mi auguro vivamente, e metta il nostro Comune nelle condizioni di potersi avvalere della sua validata professionalità ed esperienza.
Dott. Antonello Bernardi
Vice capogruppo Partito Democratico