L’AQUILA- “Credo che una cosa valga su tutte: io ci sto mettendo la faccia. Davanti al simbolo, in testa alla lista, in calce al programma, sui manifesti. Gli altri, tutti, indistintamente, stanno facendo il contrario: prima le liste e poi le facce. Il mio è un modo per andare oltre questa legge elettorale che non permette di esprimere preferenze. Dico agli elettori: eccomi, sono io, Paolo Gatti, come amministratore ho già dimostrato il mio impegno per l’Abruzzo e gli abruzzesi. Votando ‘Fratelli d’Italia’ votate innanzitutto per me. E agli altri candidati dico semplicemente: giù la maschera, mostrate i vostri volti, quelli veri, fate vedere chi siete”.
INTERVISTA VERITA’
Ci tiene ad affermarlo con forza Paolo Gatti in questa intervista-verità che di elettorale ha soltanto il momento perché avrebbe potuto essere rilasciata in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo. Giovane, eletto alla Regione a 35 anni appena, sposato, un figlio, maturità classica e laurea in Giurisprudenza, primo degli eletti in Abruzzo alle regionali del 2008 con 10.130 preferenze, tra i fondatori dell’assocviazione ‘Futuro In’ che aderisce al progetto del Pdl, Paolo Gatti, assessore regionale alle Politiche del Lavoro e all’Istruzione, è sulla cresta dell’onda. Riscuote il consenso della gente che andrà a votare tra una decina di giorni ed è un po’ l’artefice della lista ‘Fratelli d’Italia’ in Abruzzo, costola che s’è staccata dal Pdl, per divergenze e dissensi nella formazione delle liste e nella scelta dei candidati, pur restando nell’ambito del centrodestra di cui, stando alle ultime rilevazioni che non è possibile diffondere, rappresenta la seconda formazione che dovrebbe eleggere un parlamentare in Abruzzo.
“STIAMO GETTANDO IL SEME DI UN CENTRODESTRA NUOVO”
Anche per questo l’euforia di Paolo Gatti è del tutto comprensibile. “Con ‘Fratelli d’Italia’- dice- stiamo gettando il seme di un centrodestra nuovo, più pulito, più democratico, più giovane, che ha capito la necessità di un’improrogabile autocritica e un auspicato rinnovamento”. Già, le candidature. Più di una non è andata giù a Gatti. Come non sono andate giù alcune scelte che hanno penalizzato i territori dell’Abruzzo o che hanno paracadutato candidati da altrove. O come alcune dichiarazioni estemporanee di questo o quell’esponente arrivato da lontano. “Io non ho mai organizzato partite di tennis”, dice con una punta d’ironia, riferendosi, pur senza citarlo, a Razzi e alle sue gaffe recenti o passate”.
“BERSANI E MONTI, GIOCO DELLE PARTI INACCETTABILE”
Ma quel che per il leader di ‘Fratelli d’Italia’ è inaccettabile, è il continuo gioco delle parti tra il Pd e il Movimento centrista di Monti: “Un giorno dicono una cosa, un giorno ne mettono in giro un’altra. Bersani è chiaramente in difficoltà e pensa a un’alleanza per dopo le elezioni. Lo stesso Monti. Ma non lo dicono con chiarezza agli elettori. L’inganno che si sta perpetrando è tutto qui. Sa di tempi andati, di politica vecchia. E’ una rappresentazione messa in scena già in passato e già allora non ha funzionato. Anche per questo dico con forza: giù la maschera. Dite agli abruzzesi che cosa volete fare. Lo dico soprattutto al ‘centrino’ di Monti, ai due partiti satelliti della lista civica del presidente del Consiglio, l’Udc e il Fli ridotti ormai ai minimi termini che non avranno eletti in Abruzzo, aggiungendo al danno delle tasse e della disoccupazione provocata dal governo Monti, anche la beffa di non avere eletti in parlamento. Dicendo sì a ‘Fratelli d’Italia’ la prospettiva sarà ben diversa”.
I PRINCIPALI PUNTI PROGRAMMATICI
Politica economica e fattori di crescita. Un tetto alla tassazione
“Occorre rimettere in circolo la moneta per aumentare i consumi e sostenere il PIL. Come? Attraverso la riduzione della pressione fiscale, che oggi è ufficialmente del 45,3% ma in termini reali arriva fino al 54%. Per questo vogliamo introdurre in Costituzione un tetto alla tassazione al 40% nel rapporto tra entrate tributarie e Prodotto interno lordo, in modo da lasciare a cittadini e imprese la possibilità di spendere di più nel mercato interno e sostenere la domanda e la ripresa produttiva. Inoltre puntiamo a favorire l’ingresso del maggior numero di donne nel mercato del lavoro. Occupazione femminile e Pil sono due fattori strettamente correlati nei paesi occidentali: al crescere del primo esponenzialmente aumenta il secondo. Meno pressione fiscale, più donne al lavoro”.
Disoccupazione e lavoro giovanile. In Abruzzo abbiamo già fatto tanto
“Noi a questa domando possiamo rispondere non facendo nuove promesse ma portando i dati di quello che in Abruzzo in questi 4 anni abbiamo già realizzato: incremento dell’occupazione dalle 485mila unità del 2009 alle 507mila dell’ultimo dato Istat. 43 milioni di incentivi per assunzioni per l’abbattimento del costo del lavoro con 3 edizioni del progetto “Lavorare in Abruzzo” che hanno prodotto oltre 4.000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato. 10 milioni di euro per il progetto Giovani (in)determinati che hanno prodotto altri 643 giovani assunti. 6 milioni di euro le due edizioni del progetto “La Crescita è donna” per incentivare il lavoro femminile. Altri 21 per il progetto “Fare Impresa”. Oggi a livello nazionale parlano tutti di abbattimento del costo del lavoro e sostengo al lavoro femminile: iniziative che abbiamo già realizzato, con successo in Abruzzo. La nostra esperienza potrà essere di aiuto a livello nazionale”.
Accesso al Credito. Già messi in circolo 15 milioni di euro
“Anche su questo tema possiamo rispondere con i fatti e non con le promesse. Con il progetto “Microcredito” abbiamo affidato al sistema creditizio regionale 15 milioni di euro per garantire l’accesso al credito agevolato all’1% ai piccoli imprenditori. Vogliamo replicare questa politica unendo le risorse del Fondo Sociale Europeo di tutte le regioni d’Italia arrivando ad avere un vero e proprio bazooka in termini di risorse finanziare per colpire il mostro della mancanza di credito e dare quelle risposte che il sistema bancario non è più in grado di dare, viste le grandi distrazioni a cui è sottoposto. E ogni riferimento a MPS è puramente voluto”.
Innovazione e Infrastrutture. Per prima la ‘banda larga’
“Possiamo riformare il sistema dell’istruzione connettendo in modo indissolubile la formazione professionale alle esigenze del mondo dell’impresa. Far salire l’innovazione tecnologica fra le prime tre priorità del futuro governo lanciando un programma di rivoluzione digitale nelle scuole, nelle università, nella Pubblica Amministrazione, che libererà risorse da investire nella promozione delle star-up. La prima infrastruttura da realizzare in Italia è quella della banda larga per tutto il territorio nazionale. Anche su questi temi abbiamo già prodotto risultati in Abruzzo: penso alla costituzione di 4 Istituti Tecnici Superiori post diploma, penso ai progetti “Più ricerca e Innovazione”, ai protocolli con le Università al progetto sulle nascita di imprese per le applicazioni mobile “App-Abruzzo”.