L’AQUILA- Sono 1.400 a tutt’oggi le pratiche per interventi di ricostruzione nel centro storico che devono essere esaminate dalla ‘filiera’ e di fatto bloccate; 340 sono negli ‘scatoloni’ elettronici di Fintecna che non le ha ancora messe a ruolo, mentre 1.200, e la cosa è gravissima perché riguarda i cantieri già avviati, sono ammucchiate sui tavoli del Genio Civile dove attendono di essere esaminate; intanto si contano a decine i cantieri che hanno dovuto fermare i lavori in attesa del via libera del Genio Civile. Andare avanti sarebbe un rischio perché comporterebbe una violazione non soltanto amministrativa, ma anche penale.

Non siamo noi, di solito poco teneri con l’amministrazione, a fornire questi dati. E’ stata l’Assemblea cittadina a elencarli nella sua ultima nota shock in risposta alle favole del ministro Barca e a quelle del sindaco che lo segue a ruota. Una fonte non sospetta che ha avuto il merito di alzare il velo su una realtà che fino a oggi si è cercato di mascherare. Una realtà che dice come la ricostruzione del centro storico sia ancora al palo fatta eccezione per alcuni cantieri di aggregati di edifici di pregio che hanno una corsia preferenziale perché vincolati.

C’è di più. Il concorsone che doveva dare i suoi effetti a gennaio, ancora non  produce il miracolo col quale era stato annunciato. Si stanno facendo le assunzioni, ma di fronte all’urgenza di destinare personale al Genio Civile per far ripartire i cantieri bloccati, e a tutto il resto, non si registrano novità significative, nel senso che le pratiche sono ancora inevase. Quando entreranno in servizio i nuovi assunti? Stessa domanda per il ‘concorsino’ che prevede 50 assunzioni a tempo determinato per gli Uffici speciali che a tutt’oggi risultano vuoti e inattivi.

Una situazione, come si vede, che non induce all’ottimismo, ma che non ha impedito che i responsabili degli uffici speciali decidessero l’assunzione di sei consulenti a 40.000 euro annui ciascuno, e cioè a 240.000 euro complessivamente. Ma la cosa che più lascia di stucco è che questi consulenti avranno sede a Roma e riceveranno rimborsi spese adeguati per i loro spostamenti all’Aquila. Ma come, ci si è scandalizzati per i consulenti della Struttura tecnica di missione, o oggi si prendono nuovi esperti di gradimento dei capi degli Uffici? E ammesso e non concesso che siano davvero necessari, non sarebbe meglio reperirli nella nostra città? Non è certo un buon messaggio quello che i responsabili egli Uffici tecnici, Aiello ed Esposito, hanno mandato con questa decisione. Che devono dire i cittadini terremotati che non hanno riavuto la casa e non la riavranno per molto tempo ancora?

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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