L’AQUILA – “Ritengo essenziale che la politica guardi con attenzione al futuro dei propri giovani portando avanti non solo percorsi amministrativi virtuosi, ma anche politiche lungimiranti per lo sviluppo futuro”. A Varsavia il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha parlato dell’Abruzzo del futuro, lo stesso che guarda con attenzione ai propri giovani “senza i quali è impossibile pensare una strategia di sviluppo e di crescita che possa far ripartire la ripresa”. E lo ha fatto presentando alla platea internazionale l’Abruzzo del presente e cioè la regione che è riuscita a disegnare, in uno scenario economico e sociale complesso, un proprio percorso “che è diventato modello di riferimento a livello nazionale”. Sui giovani “l’Abruzzo – ha sottolineato Chiodi – sta mettendo in atto un Piano che prevede interventi specifici per favorire il loro inserimento stabile nel mercato del lavoro. Obiettivo di fondo è porre al centro dell’operato regionale la promozione di iniziative in un ottica di coerenza delle politiche di settore, quale condizione necessaria ed imprescindibile per lo sviluppo sociale, culturale ed economico dell’intera società regionale. La disoccupazione in Abruzzo è oggi al 10,8%, pari quasi alla media nazionale (10,7%), e comunque di gran lunga inferiore a quella del Mezzogiorno al 17,6% . Oggi abbiamo 508 mila occupati. Erano 485 mila nel 2009. Il merito – ha insistito il presidente della Regione – è sicuramente di quegli imprenditori che nonostante la dura crisi continuano tenacemente a portare avanti le loro attività. Noi nel contempo abbiamo lavorato con determinazione per utilizzare al meglio le risorse disponibili dei fondi Europei, avviando programmi come ‘Lavorare in Abruzzo’, che ha creato in questi anni oltre 3.000 nuove opportunità concrete di lavoro a tempo indeterminato. Per primi in Europa, all’inizio della crisi economica, abbiamo scommesso sull’idea dei bonus assunzionali: ben 2.200 studenti meritevoli hanno ottenuto i voucher per l’alta formazione”.
Nella strategia di sviluppo delle potenzialità giovanili una parte rilevante l’ha avuta la donna. “Con il progetto ‘La crescita è donna’ – ha aggiunto Chiodi -, con un plafond di 10 milioni di euro , abbiamo favorito la nascita di decine di imprese, consentito di attivare centinaia di consulenze professionali al femminile e dimostrato di essere la regione maggiormente capace di includere le donne nel mercato del lavoro. Circa 700 giovani ragazzi hanno un lavoro a tempo indeterminato grazie alla nostra iniziativa ‘Giovani (in)determinati’ con la quale abbiamo esaurito il plafond di 10 milioni di euro. Solo nell’ultimo anno sono stati destinati 15 milioni di euro alle microimprese e ai lavoratori autonomi, mentre abbiamo nei nostri bilanci una dotazione finanziaria di circa 24 milioni di euro per l’avvio di nuove attività. Solo qualche giorno fa abbiamo lanciato il bando start-up ‘Hope’ per i giovani che vogliono avviare imprese innovative. I giovani sono le promesse del futuro per questo dobbiamo offrire loro nuove possibilità di occupazione e nuove opportunità di affermazione sociale. Continueremo, quindi, a lavorare intensamente per promuovere la conoscenza , il recupero degli antichi mestieri e per stimolare la creatività e l’imprenditorialità e per sostenere il talento”.
L’esperienza Abruzzo, nell’ intervento del Presidente, è stata raccontata anche in altri importanti punti. Dalla capacità di risanamento dei conti pubblici al rispetto degli impegni assunti a livello nazionale; dal patto con i cittadini di una classe politica in grado di autoriformarsi al patto con le imprese per lo sviluppo del territorio. “La classe dirigente abruzzese, che io qui rappresento, – ha detto Chiodi rivolto alla platea delle Regioni d’Europa – ha mantenuto gli impegni presi con i cittadini di riportare i conti dell’Abruzzo in ordine ed ha dimostrato che con una seria politica di riforme è possibile adottare una sana amministrazione che possa dare sostegno alle famiglie, alle imprese e all’intero territorio, con un occhio particolarmente attento ai giovani e al loro futuro. L’Abruzzo era la regione con il più alto debito pubblico d’Italia, per anni chi ha governato ha pensato di spendere in deficit per soddisfare le proprie clientele lasciando alle generazioni future, ai nostri figli, una pesante eredità fatta di 4 miliardi di euro di debiti. In quattro anni abbiamo centrato l’obiettivo storico di portare i conti in equilibrio, riducendo il debito pubblico del 25% (circa un miliardo di euro), riducendo di un terzo la spesa pubblica e conducendo una vera e propria battaglia contro gli sprechi e i privilegi della politica che continuerà senza sosta anche nei prossimi mesi. Per questo motivo, grazie alle azioni intraprese, l’Abruzzo è stata indicata come regione ‘benchmark’ per i costi della politica da una legge del governo nazionale. Della stessa natura l’azione sul fronte del risanamento dei conti della sanità regionale, senza toccare la consistenza dei servizi la cui offerta è invariata dal 2008, ma incidendo sui costi con un risparmio, nel 2012, di 40 milioni di euro che sono stati riconsegnati ai cittadini con la riduzione del 30% dell’addizionale Irpef regionale. Diventando così la prima regione in Italia ad aver ridotto le tasse”.