L’AQUILA – A quasi quattro anni dal sisma anche il procuratore regionale della Corte dei Conti per l’Abruzzo, Fausta Di Grazia, si e’ voluta soffermare, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, su quell’evento luttuoso del 6 aprile 2009.

Dal procuratore e’ arrivato un forte richiamo rivolto – anche se mai citate – alle istituzioni che si occupano della ricostruzione. “Quanti hanno la possibilita’ di attendere a lungo che L’Aquila torni nuovamente a pulsare di vita attiva e costruttiva?”

 I giovani – ha sottolineato il procuratore – non possono aspettare senza fine opportunita’ di lavoro che vedono problematiche e ancor di piu’ e’ difficile per gli anziani l’attesa di rientrare nelle loro abitazioni, con i servizi essenziali assicurati e un minimo di quotidiana tranquillita’.

Continua quindi l’esodo, l’abbandono e l’alienazione di quel che resta delle case antiche e delle attivita’ artigianali e commerciali, significative e insostituibili. Quando – si e’ chiesta Fausta Di Grazia – l’atteso momento della ricostruzione del centro storico, che e’ l’anima dell’Aquila, sara’ completato, chi rimarra’ a godere della rinnovata normalita’.

Nel frattempo basta camminare nel cuore della citta’, attraversando la cosiddetta zona rossa, la piu’ colpita dal terremoto, per vedere che al posto delle persone esistono transenne e fitti boschi di impalcature metalliche per reggere, forse, l’insostenibile. Resta un mesto ricordo della bellezza che fu e che, verosimilmente, non sara mai piu’ uguale”.

A fronte di una situazione eccezionale e del flusso di denaro pubblico che l’emergenza richiede – ha aggiunto infine Di Grazia – “sarebbero necessarie forze straordinarie, un nutrito spiegamento di uomini e mezzi dello Stato sufficienti a garantire il corretto uso delle risorse da impiegare”.

“ABBATTUTO ARRETRATO PENSIONISTICO” I DATI FORNITI DAL PRESIDENTE CALAMARO

“Un vigoroso aumento di interesse della collettivita’ alla corretta, trasparente ed economica gestione del pubblico denaro, sicuramente rafforzato dalla attuale situazione economica”. E’ uno dei passaggi della relazione di Luciano Calamaro, presidente della Corte dei Conti per l’Abruzzo.

L’aspetto speculare di tale interesse – ha spiegato – si traduce nella esigenza di tutela del diritto all’integrita’ del patrimonio pubblico e nella necessita’ del risarcimento dei danni che discendono dalla sua lesione. Viva si presenta, quindi, la domanda di giustizia nei confronti degli amministratori e dipendenti pubblici che con il loro comportamento colposo o, addirittura, doloso, abbiano cagionato danni alla pubblica amministrazione.

“Il sensibile abbattimento dell’arretrato pensionistico” e’ stato evidenziato stamane dal presidente della sezione giurisdizionale per la regione Abruzzo della Corte dei Conti, Luciano Calamaro. Parlando in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno giudiziario, Calamaro ha evidenziato come alle fine del 2012 i giudizi pendenti sono 175. Sotto diversa angolazione – ha aggiunto – va rilevata la diminuzione dei ricorsi depositati rispetto al passato: 1.180 nel 2005 contro i 95 presentati nel 2012.

I ricorsi trattati (702) e definiti (439) nel corso del 2012 – ha proseguito il presidente – evidenziano un soddisfacente ritmo di smaltimento delle istanze giudiziali dei privati, giudicati in tempi ravvicinati, inferiori all’anno solare. Dei 519 ricorsi pendenti alla fine del 2011 ne rimangono da esaminare, come detto 175, per i quali e’ stata gia’ fissata l’udienza di discussione nel primo semestre 2013.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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