L’AQUILA – “Le dichiarazioni di Cialente, che incita alla rivolta nel caso non ci siano i soldi per la ricostruzione, rappresentano l’ultimo atto del suo fallimento”. Lo afferma il Vice Presidente vicario del Consiglio regionale Giorgio De Matteis. “Queste dichiarazioni – sottolinea De Matteis – si collegano a una fittizia approvazione del cronoprogramma per la ricostruzione del centro storico, che è naturalmente collegata alla disponibilità finanziaria reale. Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un progressivo deteriorarsi delle condizioni tecniche ed economiche per una ricostruzione reale ed efficace. Nonostante le assunzioni del ‘concorsone’, il ‘baraccone’ creato da Barca e Aielli, che si chiama Ufficio per la Ricostruzione, deve assumere 23 esperti che serviranno a formare il nuovo personale per smaltire le pratiche pendenti. Il che vuol dire aspettare ancora mesi. Al ‘baraccone’ dell’Ufficio per la Ricostruzione si aggiunge negativamente la situazione finanziaria. L’incapacità di Cialente e Barca di ottenere risorse finanziarie adeguate a valere sulla Cassa Depositi e Prestiti, testimonia un ulteriore fallimento cui si aggiunge una disponibilità finanziaria a valere sui fondi Cipe, che spacciata da Barca come soluzione dei problemi, ogni giorno di più appare come una gran bella fregatura. Prova ne è la dichiarazione di Cialente che inneggia alla cosiddetta rivolta. E’ chiaro quindi che l’azione che viene condotta dal Sindaco e dalla sua amministrazione registra un fallimento dopo l’altro. A oggi le uniche certezze sono: l’Ufficio per la Ricostruzione che ancora non parte, le pratiche pendenti che sono migliaia, i soldi del Cipe difficili da utilizzare, un programma di ricostruzione solo sulla carta e senza sostegno finanziario, le aziende che non vengono pagate e i cittadini che aspettano per mesi inutilmente. Di fronte a tutto ciò Cialente – continua il Vice Presidente – nel perfetto stile che lo contraddistingue ormai dall’inizio del suo mandato, scarica ogni responsabilità sugli altri. Oggi tocca agli ingegneri, agli architetti e alle imprese, che ieri rappresentavano i suoi alleati. Cosa ancora più squallida, il tombale silenzio nei confronti di un commissariamento neanche mascherato, ma del tutto evidente, che viene esercitato dal sedicente Ufficio per la Ricostruzione, diretto da Aielli. Infatti nel regolamento che governa le attività della struttura, si legge chiaramente che ‘ogni attività del Comune di carattere tecnico, finanziario e urbanistico, è sottoposta al vaglio della congruità economica, della valutazione tecnica, della uniformità urbanistica da parte di questo Ufficio’. Se questo non è un commissariamento, ditemi voi cosa è. Sull’argomento, e su tutti gli altri, Cialente tace e non risponde. Nel frattempo la città subisce i danni prodotti dai suoi errori, dai suoi ritardi e dalle sue incapacità”.