L’AQUILA – “Chiediamo chiarezza e certezze sul futuro della residenza universitaria ‘Campomizzi’. Al ministero della Difesa, stante il perdurare del reale stato di emergenza, a giugno 2012 abbiamo chiesto la disponibilità per poter definire un comodato d’uso perpetuo gratuito oppure una dismissione, per la quale siamo pronti a sederci e trattare”.
Questo l’appello lanciato oggi dal presidente dell’Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu) dell’Aquila, Francesco D’Ascanio, nel corso della cerimonia di scopertura di una targa a ricordo dell’impegno nel post-terremoto dell’Associazione italiana volontari sangue (Avis) che ha destinato fondi per 800 mila euro complessivi per i giovani e gli studenti, di cui 22 mila per implementare le attrezzature della mensa e della cucina presso la residenza “Campomizzi”.
Sul sostegno dei donatori di sangue, D’Ascanio ha detto che “è stata una delle associazioni che sono state maggiormente vicino all’Adsu, tanto che abbiamo sottoscritto la convenzione sin dal maggio 2010 nella sede del Consiglio regionale e l’abbiamo portata a compimento con notevoli sforzi tecnico-amministrativi e finanziari dell’ Azienda”. Soddisfatto anche il portavoce nazionale Sergio Valtolina, “abbiamo fatto un tam tam con tutta la nazione tra i nostri 3 mila iscritti e le aziende nostre partner. La Campomizzi è la ciliegina sulla torta”.
“Per quanto ci riguarda non c’è ombra di dubbio che la ‘Campomizzi’ debba diventare una delle strutture di prioritario e irrinunciabile riferimento per gli studenti universitari – ha spiegato D’Ascanio – È stata ristrutturata, erano i magazzini dell’Esercito, con 14 milioni di euro nell’immediato post-sisma 2009 direttamente messi a disposizione dal dipartimento nazionale di Protezione civile per essere destinata, in via transitoria e provvisoria, ai concittadini sfollati e, quindi, per essere successivamente messa a disposizione degli studenti iscritti all’Ateneo aquilano e non può e non deve avere destinazioni diverse da quelle che ha ora”.
Il presidente dell’Azienda ha ricordato che “ci sono 400 posti letto che, mi auguro, possano diventare 420 nel momento in cui rilocalizzeremo i nostri uffici anche attraverso la realizzazione all’interno del complesso immobiliare di due manufatti destinati a strutture di aggregazione finanziati dalla legge regionale 41/2011 (cosiddetta Legge De Matteis). Stiamo implementando il sistema antincendio e di videosorveglianza – ha aggiunto – per garantire la sicurezza globale dei ragazzi al di là dell’antisismicità affinché la struttura possa offrire una maggior sicurezza alle famiglie che ci affidano i loro figli e agli studenti in generale”.
L’appello del presidente è stato raccolto dai numerosi esponenti istituzionali presenti. “Si può predisporre un progetto molto interessante dal quale l’amministrazione non sarà assente né indifferente – ha commentato il vice sindaco dell’Aquila, Roberto Riga – Auguriamoci che nasca rapidamente un governo per poter dialogare con il ministro della Difesa e affrontare l’emergenza”.
Assist raccolto dal consigliere regionale Luca Ricciuti. “Bisognerà aprire un dialogo serio con il ministero, per questo c’è bisogno che l’amministrazione comunale stia con noi – ha detto – Questa struttura deve restare finalizzata ai servizi che offre, abbiamo già fatto investimenti e anzi, l’offerta andrebbe moltiplicata. La Regione sarà sicuramente presente nella trattativa con la Difesa”.
A prendere un impegno preciso la senatrice Enza Blundo. “Mi farò portavoce di questa realtà, è assodato che questo spazio è dei ragazzi che lo usano in una città che non offre nulla – ha spiegato – Ne parlerò con i miei colleghi che fanno parte della commissione Difesa, porterò loro l’esigenza di tutelare questo spazio e impedire in ogni modo che venga smantellato”.
Numerosi gli studenti che hanno preso parte all’evento. Tra questi il rappresentante nel consiglio d’amministrazione Adsu Andrea Fidanza che ha promesso una eventuale mobilitazione in difesa della “Campomizzi”.
“Questa struttura è il centro nodale della città e ci abbiamo investito tanto. Non ci sarà sottosegretario alla Difesa che tenga, vogliamo rimanere qui e qui sarà il futuro – ha assicurato – Altrimenti faremo tutti e 400 il biglietto per Roma perché andremo sicuramente sotto al ministero a protestare”.