L’AQUILA – L’Accordo generale quadro sulle infrastrutture, firmato tra Regione e Governo Monti, con gli ex ministri Corrado Passera, Corrado Clini, e Fabrizio Barca, frutterà al sistema delle opere pubbliche in Abruzzo un investimento di 922 milioni di euro, di cui 207, già nella disponibilità degli enti attuatori. “Investimenti finalizzati al rilancio socio economico del Sistema Abruzzo – ha commentato il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi – in quanto consentiranno al nostro territorio di essere protagonista di una reale e concreta interconnessione con il sistema Nazione e con le reti Europee”. I contenuti del 2° atto aggiuntivo all’Intesa generale quadro tra Governo e Regione, sottoscritto una prima volta il 28 maggio 2009, sono stati illustrati da Chiodi nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Pescara e alla quale hanno partecipato i compenti l’Esecutivo, i Consiglieri regionali e i Presidenti delle Province. Le opere da realizzare sono state individuate nel sistema stradale per 577 milioni di euro, nel sistema ferroviario per 247, nel sistema portuale per complessivi 116, nel sistema aeroportuale per 6.5 e nel sistema idrico integrato per 15,5 milioni di euro. Proprio in relazione alla scelta delle opere inserite nell’Intesa, il presidente Chiodi ha spiegato che l’atto aggiuntivo firmato il 10 aprile, ma trasmesso ufficialmente cinque giorni dopo, stralcia, all’interno del fabbisogno programmatorio delle infrastrutture per la Regione Abruzzo, quantificato in 6 miliardi di euro, le opere con un avanzato livello di cantierabilità, tali da far ritenere al Governo il reale utilizzo delle risorse. In questo senso Chiodi ha chiarito che non è stato applicato il criterio delle priorità nella scelta degli interventi ma che “si è risposto solo ad un necessità del Governo che ha chiesto al sistema delle regioni di operare sulla base di un prontuario tecnico per la cantierabilità delle opere. Si ricorderà – ha spiegato meglio Chiodi – di come il precedente Governo avesse congelato tutte le Intese in corso chiedendo alle Regioni di ragionare in termini di fattibilità degli interventi. Oggi annotiamo che la sottoscrizione dell’Intesa con la Regione Abruzzo è tra gli ultimi atti del Governo Monti che, riconoscendo alla nostra proposta piena esaustività e qualità, ha voluto procedere all’atto finale, stralciando la nostra posizione dal novero delle regioni in attesa di sottoscrivere le intese, perché queste non sarebbero riuscite a completare l’iter documentale”. Una novità da registrare in questo secondo Atto aggiuntivo è la ridestinazione dei 76 milioni i euro, precedentemente programmati per la messa in sicurezza del Traforo del Gran sasso, ritenuti poi non più utili allo scopo, e utilizzati per opere come l’adeguamento delle gallerie “Castello ” e “Cimitero” a nord di Ortona, sulla tratta ferroviaria Bologna-Bari, la realizzazione del terzo binario tre le stazioni di Pescara Centrale e Pescara Porta nuova e la deviazione del Porto canale di Pescara e il suo prolungamento fino a sfociare oltre l’attuale diga foranea. “Come avevamo promesso – ha aggiunto il Presidente – per il porto di Pescara la Regione Abruzzo interverrà, accanto al dragaggio, con un’opera da 20 milioni di euro, per la definitiva risoluzione di problemi decennali, nati da errori fatti nel passato, che non hanno tenuto conto degli aspetti manutentivi”. Così come il Presidente ha voluto evidenziare l’interesse a superare la posizione periferica dell’Abruzzo in Italia ed in Europa per la raccolta delle acque reflue. “Soldi spesi a valanga nel passato – ha commentato – che non hanno sottratto la Regione verde d’Europa la suo destino di Cenerentola nel sistema della depurazione”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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