L’AQUILA – Il Sindaco Cialente, nel riconsegnare platealmente la fascia al Presidente della Repubblica, pone, forse inconsapevolmente, l’accento sui suoi stessi errori e sulle sue numerose contraddizioni.
Non era stato proprio lui, solo qualche mese fa, a fare per l’ennesima volta lo sceriffo, dichiarando a gran voce: “non ci sono più scuse” e minacciando ritorsioni contro cittadini e progettisti nel caso vi fossero stati ulteriori ritardi, dal momento che, come ebbe a dire, i soldi, grazie al provvidenziale intervento del ministro amico Barca, c’erano e il Comune, per parte sua, aveva elaborato un cronoprogramma che il primo cittadino agitava come una bibbia?
Ora, a distanza di appena qualche mese da questi e altri annunci entusiasti, come quello dell’avvio della ricostruzione il 21 marzo, pronunciato da Barca e mai contrastato da Cialente, si apprende che i fondi non ci sono e che, anzi, il Sindaco non se lo fila più nessuno. Proprio lui che, uscendo dall’incontro con il sottosegretario Catricalà, in occasione dell’ultima pseudo manifestazione con le carriole, aveva addirittura dichiarato di aver parlato personalmente con il Quirinale, ricevendone ampie rassicurazioni in merito al decreto con cui, grazie a lui naturalmente, sarebbero arrivato il sospirato miliardo di euro per sbloccare i cantieri della ricostruzione.
Ebbene, l’inquilino del Colle non è cambiato, a Palazzo Chigi siede un uomo del Pd eppure l’ennesima levata di scudi del Sindaco non ha sortito alcun commento, né da parte del Capo dello Stato, primo destinatario del messaggio, né da parte del Governo.
Evidentemente a Roma pensano che è ora che cuocia nel suo brodo, poiché i ritardi e il blocco della ricostruzione, con tutto quello che ne seguirà per anni, sono imputabili essenzialmente alla sua insipienza e ai suoi errori.
La riconsegna della fascia, pertanto, può avere un vero vantaggio per la città solo qualora questo gesto significhi un suo vero farsi da parte. L’ostacolo alla ricostruzione, e se ne sono accorti anche nei palazzi romani, è lui.
Il consigliere comunale
L’Aquila Città Aperta
Roberto Tinari