L’AQUILA- Dura nota del consigliere Angelo Mancini sul bilancio e nuove accuse a sindaco e giunta. “La “monarchia” cialentiana- dice Mancini- ha portato il nostro Comune a non avere più rispetto delle regole e delle leggi. In un impeto di onnipotenza il Sindaco Cialente, alcuni Assessori della sua giunta, il Segretario generale e alcuni dirigenti hanno di fatto stabilito che le leggi dello Stato possono essere ignorate.
Così, a settembre dello scorso anno, si è deciso che si potesse procedere alla salvaguardia degli equilibri di Bilancio anche se il Bilancio di Previsione non era ancora stato approvato, andando a salvaguardare, insomma, un Bilancio che non c’era. Si è stabilito inoltre che i debiti potessero essere o non essere riconosciuti, anche se i creditori avevano già pignorato le somme dalla Tesoreria comunale, che la legge che prevede l’abbattimento dei costi della Tarsu 2009 – 2010 si potesse anche non rispettare e, infine, per arrivare oggi, che si possa giocare con il Tricolore.
La perla di questo impeto di onnipotenza sta però nel ritenere che lo strumento economico e finanziario possa essere deliberato e reso esecutivo dalla Giunta e non dal Consiglio comunale, come invece prevede la legge.
“I 250 MILIONI DELLA DELIBERA CIPE SONO ARRIVATI A UN COMUNE SENZA BILANCIO”
Accade quindi che, a fine maggio, il Bilancio di Previsione, che è poi lo strumento di programmazione finanziaria, ancora non viene approvato e così i tanto agognati 250 milioni di euro della delibera Cipe sono arrivati trovando un ente senza Bilancio e dunque, per legge, senza la possibilità di incassarli. E, a proposito del Bilancio, ricordo che il Segretario generale, garante della legittimità di tutti gli atti del Comune, deve esprimere un parere sulla relativa delibera proposta alla giunta dall’assessore competente e dal dirigente del settore che, nella confusione più totale, è lo stesso Segretario. Insomma, controllore e controllato nello stesso tempo. Mi domando, a questo punto, chi firmerà le certificazioni del Bilancio di Previsione, visto che la legge impone la doppia firma del Segretario Generale e del dirigente del settore Economico Finanziario.
E il coraggioso assessore De Santis, invece di preoccuparsi di spiegare perché mai l’ente non si sia ancora dotato dello strumento finanziario, cosa fa? Si assume, incredibilmente, la responsabilità di utilizzare subito i 250 milioni di euro, tanto la responsabilità degli atti è in capo al dirigente.
In tutto questo, intanto, il sindaco non trova di meglio da fare che mettersi a giocare con la bandiera nazionale.