L’AQUILA- E’ un’emergenza nazionale la ricostruzione dell’Abruzzo e il rifinanziamento deve avvenire seriamente, non con pochi milioni di euro l’anno, ma con almeno 1 miliardo di euro l’anno come abbiamo ripetuto al premier all’atto stesso della costituzione del Governo. Per il Pdl è priorità del Governo». E’ quanto ha dichiarato oggi Silvio Berlusconi che ha aggiunto:

«Ho esaminato nel dettaglio con il presidente della Regione, Gianni Chiodi, i problemi della ricostruzione in Abruzzo – afferma Silvio Berlusconi in una nota – come tutti sanno nel periodo dell’emergenza mi ero personalmente impegnato affinché all’Aquila si facessero miracoli. Sono stati fatti. E le uniche risorse spese sino ad oggi sono ancora quelle stanziate proprio dal mio Governo. Dopo il successivo e ancora attuale periodo di blocco. E’ ora il momento di ripartire. Ritengo la questione della ricostruzione dell’Abruzzo una emergenza nazionale. Il rifinanziamento della ricostruzione deve avvenire seriamente, non con pochi milioni di euro l’anno, ma con almeno 1 miliardo di euro l’anno come abbiamo sempre dichiarato e come abbiamo ripetuto al presidente del Consiglio all’atto stesso della costituzione del Governo».

«Per il Popolo della Libertà – conclude Berlusconi – è una priorità del governo, di questo Governo di cui facciamo parte. Il presidente Letta ne è pienamente consapevole».

PELINO (PDL), CONDIVIDO LE AFFERMAZIONI DI BERLUSCONI. UNA LEGGE PER L’AQUILA”

“Condivido totalmente le affermazioni di oggi del Presidente Berlusconi sulla questione del terremoto in  Abruzzo. Il nostro governo ha gestito in maniera eccezionale la fase dell’emergenza”.

La senatrice del Popolo della libertà e vice Presidente della commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato Paola Pelino ha definito la ricostruzione dell’Aquila un’ “emergenza nazionale” serve un finanziamento “serio, non con pochi milioni di euro l’anno, ma con almeno 1 miliardo di euro l’anno”. 

“Oggi siamo di fronte alla fase della ricostruzione che appare assai complessa e purtroppo lenta a causa delle incerte risorse finanziarie, motivo per il quale ho presentato nei giorni scorsi due disegni di legge che ritengo molto importanti per il popolo abruzzese”, afferma la senatrice.

“Nel primo – ricorda – si chiede al governo di garantire per l’Aquila e per i Comuni del Cratere, in un capitolo ad hoc del bilancio dello Stato, un miliardo all’anno per almeno sei anni (lo stesso ministro Barca, già commissario per la ricostruzione, ha detto che  servirebbero11 miliardi). Nel secondo si chiede che vengano erogati per i prossimi tre anni, a partire dal 2013, 300 milioni di euro per quei comuni che, per non essendo rientrati nel cratere, hanno subito notevoli danni, come risulta dal decreto dell’aprile 2009, danni certificati nella relazione tecnica della commissione della  protezione  civile”.

“Quindi, in linea con le  dichiarazioni di Berlusconi – conclude la Pelino – desidero sollecitare il governo Letta affinché i disegni di legge a mia prima firma possano avere un iter legislativo veloce perché  il problema dell’Aquila venga sentito come nazionale. E per dare finalmente alle popolazioni colpite dal dramma non solo  speranze ma soprattutto certezze”.

PEZZOPANE: ”BERLUSCONI VENGA IN SENATO A COMBATTERE CON ME”

“A Berlusconi rispondo: invece di parlare e basta, venga in Senato, dove è stato eletto, e dove si sta esaminando il decreto emergenze che riguarda anche la ricostruzione dell’Aquila e del cratere. Se alle sue parole di allora fossero seguiti i fatti, non saremmo nelle condizioni attuali”.

Lo dice la senatrice aquilana del Pd Stefania Pezzopanereplicando a Silvio Berlusconi sui fondi per la ricostruzione. “Certo che si tratta di una priorità nazionale – afferma – è dal 6 aprile del 2009 che lo diciamo. Ma non bastano i comunicati stampa, bisogna sporcarsi le mani e fare quello che si dice. Se, come noi chiedevamo fosse stata introdotta una tassa di scopo subito dopo il terremoto, quando il Paese era sensibile e disponibile, ora la situazione sarebbe diversa. Ma allora si disse che la ricostruzione si sarebbe fatta ‘senza mettere le mani nelle tasche degli italiani’. Ecco il risultato: la ricostruzione è bloccata per carenza di soldi”.

“Se Berlusconi crede a quello che dice e non sta facendo la solita sparata alle spalle dei terremotati, venga in Senato e combatta con me – conclude la senatrice – Non era in commissione, né in aula in questi giorni. Venga a convincere i suoi parlamentari, ai quali sembrava troppo anche il poco stanziato nell’emendamento a mio nome approvato dalle commissioni competenti. Venga a convincere il Mef e la Ragioneria generale dello stato. Lui è senatore ed il decreto e in discussione al Senato ed il Senato discuterà a breve la legge di stabilità. Il PD e d’accordo, se lo è anche Berlusconi, perché allora non si fa? Tanto è vero che un emendamento che prevedeva esattamente quanto lui dice oggi è stato già bocciato”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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