L’AQUILA – Riapre l’Oratorio di San Giuseppe dei Minimi. È il primo monumento adottato da un paese estero a tornare alla città grazie ad una donazione del Kazakhstan
Lunedì prossimo 8 luglio alle ore 17 riapre l’Oratorio di San Giuseppe dei Minimi. Torna così alla città un importante luogo di cultura nel centro storico dell’Aquila dopo un restauro durato circa quindici mesi e grazie alla donazione del Governo della Repubblica del Kazakhstan di un milione e settecentomila euro.
Di proprietà della Parrocchia Universitaria il seicentesco Oratorio fa parte del complesso monumentale che comprende la Basilica di San Giuseppe Artigiano (già San Biagio ad Amiternum), inaugurata proprio un anno fa. La cerimonia di inaugurazione si svolgerà alla presenza del Consigliere dell’Ambasciata del Governo del Kazakhstan Zhanybek Imanaliyev in rappresentanza del governo kazako e del sottosegretario del Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo Ilaria Borletti Buitoni, alla sua prima visita in città dopo la nomina al MiBAC, del nuovo Arcivescovo Metropolita dell’Aquila Mons. Giuseppe Petrocchi, del Direttore Regionale peri Beni Culturali Fabrizio Magani e del Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente.
Il nove luglio invece, in mattinata, l’Oratorio di San Giuseppe dei Minimi sarà visitato dal Ministro dei beni e delle Attività Culturali e Turismo Massimo Bray che tornerà L’Aquila per inaugurare, con il Direttore Generale dello Spettacolo dal Vivo Salvo Nastasi, i laboratori dei Cantieri dell’Immaginario. La riapertura dell’Oratorio segna, infatti, un prologo alla rassegna dei Cantieri dell’Immaginario grazie ad un concerto dei Solisti Aquilani che festeggiano così il loro “ritorno a casa”; l’Oratorio, infatti, dal 2007 è la sede dell’ensamble musicale che, nel concerto di chiusura della cerimonia di inaugurazione, proporrà musiche di Vivaldi, con la direzione del M° Vittorio Antonellini.
L’Oratorio di San Giuseppe dei Minimi è uno dei più importanti esempi di barocco all’Aquila in particolare per la preziosa decorazione interna, opera attribuita a Giovan Francesco Leomporra, architetto della facciata di Santa Maria del Suffragio, la prima fabbrica risale, secondo Mons. Orlando Antonini, al 1646.