L’AQUILA – “Qui c’è posto, prego parcheggi qui. Sempre con educazione, se vuole comprare un paio di calzini io sono qui tutta la mattina”.
I guardiamacchine o parcheggiatori abusivi sono il folklore di Napoli, un ‘mestiere’ non autorizzato, legato alla criminalità organizzata e al controllo del territorio. A L’Aquila non è un fenomeno diffuso, anzi si può dire che sia inesistente ma questa mattina, all’ospedale San Salvatore, davanti la palazzina del G8 di parcheggiatori ne erano 8, tutti napoletani e giovanissimi.
Con un borsone a tracolla pieno di calzini e magliette, proprio come gli ambulanti della spiaggia, tenevano il posto alla macchina in arrivo segnalandoglielo con un’alzata di mano. Poi la richiesta di acquistare qualcosa e la frase finale: “sono qui tutta la mattina”. Come a dire: “Ti controllo la macchina”.
Il parcheggio piantonato dal guardiamacchine è quello più nasconto dell’ospedale ma comunque molto trafficato. “Veniamo a L’Aquila da prima del terremoto – dice uno di loro – ne vale la pena, la gente è generosa nonostante il disastro che li ha colpiti. Il guadagno c’è altrimenti non ci torneremmo”.
Qualcuno è discreto, altri più insistenti:” Signorina, sempre con educazione, mi faccia dire due parole”. Prese di mira soprattutto le ragazze – molte vista la vicinanza con ginecologia ed ostetricia – alcune rispondono, altre intimorite evitano anche di parcheggiare e tornano indietro.
Un fenomeno sporadico o in arrivo?
(CDS)