L’AQUILA – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) auspica che la correttezza dell’operato dei sismologi imputati e condannati nel processo relativo al terremoto de L’Aquila ”possa emergere nei prossimi gradi di giudizio”. Lo rileva il presidente dell’ente, Stefano Gresta, in una nota nella quale annuncia l’ampliamento del Gruppo di Lavoro sul Processo dell’Aquila ai componenti della Commissione Grandi Rischi.
Riferendosi alla partecipazione riunione della Commissione Grandi Rischi del 31 marzo 2009 di Enzo Boschi, allora presidente dell’Ingv, e di Giulio Selvaggi, allora direttore del Centro nazionale Terremoti dell’Ingv, Gresta rileva che ”l’Ingv ha fornito una sintesi di tutte le informazioni e i dati allora disponibili sulla pericolosita’, sulla sismicita’ storica e sulla sequenza sismica in atto.
Le considerazioni fatte in quella sede furono ben ponderate, confermando che L’Aquila era ed e’ una delle aree a maggiore pericolosita’ sismica in Italia. Nulla di piu’ si sarebbe potuto aggiungere in merito all’evoluzione della sismicita’ nei giorni a seguire”. Gresta rileva inoltre che sia Noschi sia Selvaggi ”hanno rappresentato la posizione ufficiale dell’Ingv al meglio delle competenze e delle conoscenze disponibili in quel momento. Malgrado cio’, e’ stato istruito un processo in cui essi sono stati imputati e condannati in primo grado”.
Per questo, rileva, ”l’Ingv auspica che la correttezza del loro operato possa emergere nei prossimi gradi di giudizio”. I nuovi membri entrati a far parte del Gruppo sono: Alessandro Bonaccorso, Paola Bordoni, Thomas Braun, Paolo Marco De Martini, Martina Demartin, Raffaele Di Stefano, Ingrid Hunstad, Lucia Luzi, Carlo Meletti, Silvia Pondrelli Francesca Quareni, Francesca Pacor e Stefan Nielsen.