ROMA – Condanna a 4 anni di carcere confermata e rinvio ad una diversa Corte d’Appello di Milano per la rideterminazione della pena accessoria, ovvero l’interdizione dai pubblici uffici. 

Silvio Berlusconi non esce vincitore dalla sentenza, viene rigettato il suo ricorso e di conseguenza confermata la condanna per frode fiscale, ma per il momento non viene tagliato fuori dalla politica attiva. 

Lo ha deciso la Corte di Cassazione a conclusione del processo Mediaset

La prima reazione della politica abruzzese è quella del Consigliere Regionale PdL Riccardo Chiavaroli. “Saranno i giuristi a dimostrare che la sentenza di oggi scalfisce i fondamenti del diritto e dell’habeas corpus; noi oggi siamo chiamati a rispondere con le azioni politiche”

“Dobbiamo sostenere – dice Chiavaroli – ancora più convintamente il Presidente Berlusconi, la sua “legittimità” e autorevolezza politica, nonchè l’esigenza non più rinviabile di riformare la giustizia italiana”.

“E dovremo farlo – conclude il Consigliere – firmando innanzitutto con convinzione i referendum radicali e poi tornando al voto, magari con la nuova Forza Italia, chiedendo a Berlusconi di esserne la guida politica e il nostro candidato premier, perchè per la pacificazione abbiamo giá porto tutte e due le guance”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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