La bufala su Papa Francesco che sarebbe arrivato alla festa dell’11 prossimo al Santuario della Ienca, è di quelle che in gergo giornalistico viene definita una ‘non notizia’, ossia qualcosa di possibile in teoria ma che poi è come l’isola che non c’è. Ovvero non esiste.
Le ‘non notizie’ spuntano di solito in estate, in tempi agostani, che sono poi periodi di magra per i giornalisti e per chi di solito sta loro appresso per farsi pubblicità. Gente al mare, uffici chiusi, persone in vacanza, informazione a singhiozzo. Insomma un periodo propizio per inventarsi qualcosa.
Capita sovente, in estate, nel mondo del pallone. C’è bisogno di movimentare un certo ambiente pallonaro? Bene, e allora ci si inventa che arriva, che so, Balotelli o uno bravo come lui. E si mena la grancassa per un po’ di tempo. Se poi la cosa sia vera o non, è un altro paio di maniche.
Perché dopo una decina di giorni di clamore, arriva puntuale la smentita. Balotelli, o un altro bravo come lui, restano dove sono. Dovevano arrivare? Ma quando mai, dal momento che costano troppo. Intanto con la ‘non notizia’ si sono venduti giornali e fatta audience televisiva.
Ma con Papa Francesco che doveva presentarsi alla festa della Ienca, con la valigetta nera sotto il braccio, la cosa è sfuggita di mano. Di clamore se n’è fatto troppo e poiché i rumours erano andati oltre, il Vaticano è stato costretto a smentire.
E di notizia vera è rimasta, appunto, soltanto questa, ossia la smentita. L’altra era la classica ‘non notizia’, una bufala per le feste d’agosto.