Sul Parco di Collemaggio si registra una dura presa di posizione del Comitatoi 3&32 che si oppone a un’eventuale vendita dell’area. “Nei giorni scorsi- dice una nota- il direttore generale della Asl Giancarlo Silveri ha ribadito, in un’intervista, che la ASL è interessata a trattenere solo una piccola parte del parco di Collemaggio, con l’obiettivo di mantenere la presenza di alcuni servizi sanitari. Ovviamente Silveri non ha smentito l’ipotesi di vendita, anzi, ribadendo la litania dietro cui si nasconde ormai da anni, ha sottolineato che la Asl deciderà cosa fare di Collemaggio solo quando il Comune dell’Aquila avrà deciso la destinazione d’uso dell’area.
L’attuale amministrazione comunale, se da un lato sostiene che Collemaggio è e deve rimanere un bene pubblico, dall’altro non ha mai avuto il coraggio di agire concretamente per il riscatto ed il recupero dell’area ed una sua rinascita in chiave sociale e culturale.
Continua ancora questo teatrino che da anni vede protagonisti Silveri e Cialente. Nel frattempo il parco di Collemaggio versa sempre più in uno stato di degrado ed abbandono totale e diversi servizi sanitari sono ancora nei container dopo più di 4 anni dal terremoto.
Il 3e32 da anni, attraverso il presidio di CaseMatte si batte contro la svendita di Collemaggio, bene della collettività, che la ASL continua a lasciare nell’incuria.
Insieme a altre realtà come l’associazione “180 amici” ed anche attraverso diversi campi di volontariato, da anni proviamo a rianimare ed a mantenere pulita almeno una parte del parco.
Per questo, la ASL ci ha denunciati. Sono ben undici, infatti, gli esposti presentati da Giancarlo Silveri in persona, che hanno portato a processo una decina di ragazzi e ragazze del 3e32 e non solo. Questo attacco, comunque, non ci ha mai demoralizzato, e a CaseMatte si continua a dar vita ad iniziative politiche, culturali e musicali.
Il 1 aprile abbiamo mandato alla stampa (e lo rialleghiamo), come pesce d’aprile, il progetto di riqualificazione pubblica di Collemaggio, un progetto elaborato dal basso, che prevede spazi per gli studenti e per le associazioni, laboratori artistici e artigianali, un museo della mente e tante altre idee di rinascita per gli edifici e gli spazi dell’ex manicomio.
Aspettiamo con ansia che finisca il momento delle parole e dei rimpalli, e cominci quello dei fatti e del lavoro concreto. Se i fondi per la ricostruzione ci sono, cosa si sta aspettando a far partire i progetti ed i lavori per gli edifici di ColleMaggio? Forse che cambi la destinazione d’uso e così l’area diventi più appetibile per la vendita?