L’AQUILA- Il Festival dei Borghi che tanto clamore ha suscitato nei giorni scorsi? E’ stato un flop, un bluff, una manifestazione di clientelismo politico e di scarsa capacità organizzativa. L’associazione dei Cavalieri Abruzzesi contesta i dati trionfalistici comparsi sui giornali e nei resoconti televisivi. Accuse precise che dovrebbero indurre gli organizzatori dell’evento a fare autocritica in tutto o in parte, oppure a replicare con l’evidenza di numeri convincenti se ci sono. Non bastano infatti le sortite autocelebrative di qualcuno o le repliche di amministratori più o meno coinvolti (leggi il sindaco dell’Aquila su Facebook, e il suo assessore ai Turismi- sì ai Turismi, una nuova invenzione) a convincerci del contrario. Certamente l’associazione dei Cavalieri Abruzzesi esagera quando boccia tout court il Festival, ma non è lontana dalla verità quando contesta i numeri forniti dagli organizzatori del Festival (gdr).
LA LETTERA DEI CAVALIERI D’ABRUZZO
“Egregio Direttore- dice la nota dei Cavalieri d’Abruzzo- interveniamo con questa nota con estrema sincerità e voglia di verità, poiché i proclami e autocelebrazioni non producono il bene del paese e del turismo, ma solo male e populismo per un territorio già martoriato. La colpa è di associazioni che credono di essere la manna dal cielo e invece si manifestano solo come carrozzoni politici che servono da vetrina a una politica che, ormai, ha stancato e non rende giustizia a chi, come LE associazioni vere del territorio, ogni giorno sono li a combattere per favorire l’agognato sviluppo che tanto impasta la bocca di chi del territorio ha scarsa considerazione ma lo utilizza solo per far carriera in politica. E veniamo ai numeri che avrebbero fatto decollare. E non solo, il Festival dei Borghi, che di festival ha avuto solo il nome.
“POCHE MIGLIAIA DI PRESENZE AL POSTO DELLE ATTESE 40.000”
“Quattro giorni per 40.000 presenze, proclamavano gli organizzatori romani dell’evento, forse non conoscendo il nostro territorio e le difficoltà ad esso collegate, come ad esempio i soli 100 posti letto a Santo Stefano di Sessanio, e i pochissimi a Navelli e a Castel del Monte…..Forse avevano in mente di portare la gente a soggiornare all’Aquila?
“Forse 40.000 erano le lenticchie di Santo Stefano cucinate la sera del secondo giorno di festival. 40.000 lenticchie per pochi intimi come del resto la cena del giorno prima a Navelli dove si aspettavano 500 persone che non sono arrivate. C’era l’attesa di 39.000 persone a Castel del Monte?. Beh, forse qualche migliaio nei due giorni dell’evento, questo sì ma, non altro.
“LA MANIFESTAZIONE? UN BLUFF E UN FLOP”
Non entriamo in merito alle spese sostenute dai Comuni per dare visibilità a sé stessi e a una associazione pagata non sappiamo bene per che cosa. Ma veniamo alla manifestazione in sé. Un bluff ed un flop. Di turismo poco. Convegni sulla ricostruzione? Mbè, noi diciamo basta. Basta piangersi addosso. Nessuna associazione locale è stata coinvolta. Solo chiacchiere e passerelle per pochi intimi. Un peccato per una vera occasione persa. Noi siamo del parere che i pensatori d’importazione non servano a molto, serve solo l’amore per il nostro amato Abruzzo da parte di Abruzzesi veri”.