L’AQUILA- L’acqua si spreca, le reti idriche sono un colabrodo, le fontane gettano senza regola di giorno e di notte e andrebbero dotate di rubinetto (le 99 Cannelle no…), le perdite non si contano. Dirlo caso mai per la milionesima volta non è una novità, ed è un po’ come accorgersi che esiste… l’acqua calda. Scoperta che ha fatto, o meglio ha fatto finta di fare, Pierpaolo Pietrucci consigliere provinciale in carica, ex capo di gabinetto del sindaco dell’Aquila, candidato in pectore alle prossime elezioni regionali, giovane democrat rampante, sulla cresta dell’onda fino a qualche mese fa, ora, dicono, alla corte di Luciano D’Alfonso dopo essere stato cacciato da Cialente. Certo, Pietrucci già sapeva benissimo che l’acqua si perde nelle reti colabrodo, ma la cosa gli è servita per attaccare il suo ex ‘padrino’ politico. Anche il Comune dell’Aquila, ha detto Pietrucci, spreca l’acqua (e non solo quella, ma questo lo aggiungiamo noi). Quindi Cialente e i suoi vanno messi all’indice come i sindaci di tanti altri comuni. Un’ovvietà. Ma è in realtà un indizio soft, perché Pietrucci non è uno stupido e preferisce il fioretto alla clava, di quella che sarà la lotta politica nel Pd man mano che si avvicina la scadenza delle regionali. Perché in pista saranno in parecchi: Pietrucci, Moroni, Lolli ripescato, dicono, in un ticket con Luciano D’Alfonso, Alfredo Moroni che si sente già consigliere regionale, i marsicani in uscita e in entrata, i peligni e via dicendo. Insomma ne vedremo delle belle. Nel Pd, certo, ma anche negli altri raggruppamenti politici. Perché, è bene ricordarlo, i posti stavolta saranno pochi davvero. I consiglieri regionali diminuiscono da 45 a 32 compreso il governatore neoeletto, non ci sarà il listino dei nominati e arrivare all’Emiciclo sarà un po’ come fare tombola. Ecco perché Pietrucci preferisce attaccare subito, anche con un argomento scontato, il suo vecchio ‘padrone’. Un modo per vendicarsi dello sgarbo subito certo, ma anche per dire che non ha nessuna intenzione di tirarsi indietro.