E’ passata quasi sotto silenzio la nuova destinazione di 52 alloggi del progetto Case, che il Comune ha voluto assegnare in parte alle giovani coppie in difficoltà, in parte a nuclei familiari meno abbienti. Poca enfasi, poco spazio al comunicato dell’assessore Fabio Pelini. A noi è sembrato un ottimo segnale di come verrà riutilizzato un patrimonio abitativo di quasi 5.000 alloggi costruiti a tempo di record per far fronte all’emergenza post sisma. Pelini ha promesso che non appena avrà le idee un po’ più chiare e la complessa macchina della nuova gestione sarà stata avviata, toccherà agli studenti universitari avere le case. Ricordiamo che la delibera approvata mesi fa, assegna a questi ultimi il 25 per cento degli alloggi che si renderanno liberi.
A regime, quando la gran parte degli aquilani dei ‘villaggi’ sarà rientrata nelle proprie abitazioni, gli studenti potranno avere in fitto alcune centinaia di alloggi (a regime dovrebbero essere mille) a prezzi molto bassi. Anche questa è una buona cosa. Servirà a calmierare il mercato degli affitti oggi proibitivo e in molti casi ‘in nero’. Chi pensa che tale soluzione danneggi gli aquilani residenti che non disporranno più come in passato di una fonte di reddito certa, commette un errore, dal momento che gli studenti fuori sede sono alcune migliaia e che solo una piccola parte potrà abitare negli alloggi del Progetto Case.
Una cosa tuttavia il Comune dovrebbe chiarire: quando si parla di alloggi in manutenzione, si riferisce sempre allo stesso numero, caso mai aumentato di qualche unità, oppure si tratta di dati, di volta in volta, del tutto nuovi. E che significa manutenzione? Che i vecchi assegnatari li hanno riconsegnati in condizioni di inagibilità? E se si, il Comune ha chiesto di essere risarcito da chi ha avuto poco rispetto della cosa pubblica? E’ bene che Pelini chiarisca questo aspetto. Gli alloggi del progetto Case sono un patrimonio pubblico, cioè appartiene all’intera comunità aquilana.