L’AQUILA – Colpisce e distrugge la massa tumorale in profondità- tramite dosi di radiazioni – con la precisione di un ‘cecchino’ ma senza intaccare minimamente le cellule sane degli organi vicini. Una macchina straordinaria con un ‘mirino’ infallibile, non invasiva, il cui trattamento dura pochi minuti, senza ricovero in ospedale e senza anestesia.
Un ‘distillato’ di tecnologia e di grande livello professionale che nei giorni scorsi, per la prima volta in Abruzzo, ha permesso di effettuare su una paziente (residente in un’altra Asl abruzzese) un trattamento di radioterapia stereotassica. Il caso ha riguardato una donna con un tumore cerebrale di circa 2 centimetri, trattata in poco meno di 20 minuti di seduta in ambulatorio.
L’eccezionale intervento, che abbina la notevole preparazione di più équipe del San Salvatore ai prodigi della tecnologia, è stato effettuato all’interno del reparto di Radioterapia, diretto dal prof. Ernesto Di Cesare, dell’ospedale del capoluogo regionale. Un perfetto gioco di squadra, a cui hanno partecipato il direttore dell’Unità Operativa di Fisica Sanitaria dr. Vincenzo Giugno, il dirigente fisico dr.ssa Francesca Vittorini, il fisico sanitario dr. Roberto Moro , il dirigente medico radioterapista dr. Pierluigi Bonfili e il fisico dr. Nicola Franza che ha messo a disposizione il prezioso sistema di verifiche dosimetriche. L’esecuzione della innovativa tecnica – che in Abruzzo viene adottata solo all’Aquila e in Italia in pochissimi centri di eccellenza – è stata possibile grazie all’utilizzo combinato di un acceleratore lineare, del sistema micromultileaf Apex (donato dopo il sisma del 2009 dalla Protezione Civile) e dell’importante sistema di verifiche dosimetriche. All’utilizzo della moderna metodica si è giunti dopo i necessari tempi di legge per il collaudo dei macchinari e, soprattutto, dopo un impegnativo percorso di formazione professionale degli operatori dei servizi e reparti, a cui è richiesta una qualificata competenza.
La tecnica. La fase di pre-trattamento prevede la messa a punto di un sistema millimetrico di immobilizzazione della parte del corpo interessata e l’emissione delle radiazioni sul punto interessato dal tumore.
La stereotassica può essere usata solo su determinati pazienti ma – oltre a rappresentare per tutto l’Abruzzo una nuova, modernissima risorsa nella lotta a determinati tipi di tumori – ridurrà di molto il fenomeno degli spostamenti dei pazienti dall’Aquila e Provincia verso altre Regioni. Finora, infatti, per avvalersi della innovativa procedura, i residenti del territorio aquilano e di altre aree della Asl (nonché di altre Province abruzzesi) dovevano spostarsi a Roma o in città più lontane, come Verona e Milano, dove ci sono i centri d’élite che praticano la stereotassica. Parte di questi pazienti, in tutto circa 100 l’anno, non dovranno più affrontare i disagi dei trasferimenti e, aspetto non secondario, la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila acquisirà forti risparmi, abbattendo i costi.
L’ospedale di L’Aquila è uno dei centri più quotati come strumenti operativi di radioterapia: dispone anche del macchinario di brachiterapia (per la radioterapia della prostata, del seno, del bulbo oculare e della cervice uterina) e della Iort (radioterapia intraoperatoria, con irradiazione effettuata durante un intervento chirurgico).
Ospedale, e’ un ‘cecchino’ infallibile la nuova macchina che cura i tumori
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