L’AQUILA – Si definisce una “figura scomoda agli occhi del sindaco Cialente” il liquidatore dell’Accademia dell’Immagine Luca Bruno che, in un’intervista rilasciata alla giornalista Matilde Albani parla chiaramente dell’oggettiva incompatibilità dei ruoli di Massimo Cialente, dei debiti oggettivi e in crescita e delle continue ‘chiacchiere’ fatte a discapito della città e dei lavoratori.
“E’ difficile – dice Bruno – far coesistere nella stessa persona la figura del Sindaco e quella del presidente dell’Accademia. Si sono sovrapposte queste persone, ci sono cose, progetti, persone che il sindaco si tiene in tasca o peggio ancora nella sua mente”.
Dopo l’assemblea dei soci, il sindaco tiene una conferenza stampa “urgente” in cui annuncia – come di consueto ndr – di portare le ‘carte’ dell’Accademia dell’Immagine alla Corte dei Conti e alla Procura.
Cialente ritiene che l’Accademia sta bene e va salvata, soprattutto perché c’è in ballo un grosso corso di laurea triennale per image maker.
“Tutte chiacchiere – prosegue Bruno – non vedo un progetto incartato e siglato da un protocollo d’intesa, non c’è nulla”.
L’avvocato che ha stilato una dettagliata relazione di quaranta pagine si rivolge a Cialente così:”Se aveva le carte poteva, ma soprattutto doveva mostrarle durante l’assemblea dei soci. La verità è che la mia è una figura scomoda perché ho evidenziato una situazione debitoria certa… Cialente non può giocare con i soldi pubblici”