L’AQUILA – Due giorni fa il Sindaco Cialente, in una delle interviste rilasciate a seguito delle note vicende giudiziarie, si è avventurato a parlare di trasparenza del Comune dell’Aquila.
Allora è emblematico come, ancora oggi, per il Comune dell’Aquila la trasparenza sia, invece, un fastidioso fardello: se si prova a consultare l’Albo Pretorio On Line, in qualsiasi Comune d’Italia si ha accesso semplice e completo anche alle determinazioni dirigenziali, documenti che in molti casi riguardano proprio la gestione finanziaria, oltre che tecnica ed amministrativa, di un Comune.
Se si prova ad aprire uno di questi documenti all’Albo Pretorio On Line, sul sito internet istituzionale del Comune dell’Aquila, apparirà una scritta che indica la necessità di fare un accesso agli atti presso gli uffici, ai sensi di articoli di legge ormai superati per questo tipo di documenti che, ripetiamo, devono avere accesso immediato on line per chiunque. Si tratta di una svista, di imperizia, oppure ci venga spiegata la motivazione per cui non si rendono visibili in rete atti che, in molti casi, potrebbero consentire, con un semplice click, di conoscere come vengono spesi i fondi pubblici.
Nel mese di novembre il movimento civico L’Aquila che Vogliamo ha fatto istanza al Difensore Civico Regionale affinché anche il nostro Comune si adegui alla normativa nazionale. Ad oggi ancora nulla, nonostante l’intervento puntuale del Difensore Civico che già a novembre ha chiesto rettifica di quanto emerso.
Ci chiediamo quando questo Comune, così trasparente a detta del Sindaco, ma ben poco nei fatti, si deciderà a rendere pubblici i documenti previsti per legge, come avviene già da quasi un anno negli altri Comuni italiani. Alla luce di quanto accaduto, questo ci sembra l’ABC della trasparenza: nella nostra città, proprio per la quantità di fondi pubblici che viene gestita, gli atti dovrebbero essere più (e non meno) accessibili che in altre parti d’Italia.