L’AQUILA – Permane il quadro indiziario, ma ai quattro dell’inchiesta ‘Do ut des’ finiti ai domiciliari per sospette tangenti legate alla ricostruzione post sisma, possono essere rimessi in libertà. Lo ha reso noto lo stesso procuratore Fausto Cardella.
“La Procura della Repubblica di L’Aquila – si legge nella nota – ha usato le misure cautelari come extrema ratio, in quanto necessarie a garantire il compimento di attività investigative, compiute le quali, i sostituti Procuratori della Repubblica, Antonietta Picardi e David Mancini, d’intesa con il procuratore della Repubblica, hanno chiesto la revoca delle stesse pur in presenza di un confermato quadro indiziario”.
Ai domiciliari erano finiti Vladimiro Placidi, all’epoca dei fatti, tra il 2009 e il 2011 assessore comunale alla Ricostruzione dei beni culturali; Pierluigi Tancredi, ex assessore di Forza Italia della giunta Tempesta, a cui il sindaco dimissionario Massimo Cialente, affidò la delega per il recupero e la salvaguardia dei beni costituenti il patrimonio artistico della città; Daniela Sibilla, dipendente del Consorzio dei beni culturali e “braccio destro” di Tancredi; Pasqualino Macera, già funzionario della Mercatone Uno spa.