L’AQUILA – Che Pezzopane e Cialente fossero usi ad aprir bocca e dare fiato è noto, così come Fulvio Graziosi o il deputato Rivellini; essi scrivono e parlano senza conoscere ovvero scrivono menzogne.
I due schieramenti (si fa per dire, poiché troppo spesso uniti) per difendersi dalla mala gestione attaccano il relatore del Parlamento europeo Søren Søndergaard. Da quanto affermano risulta palese che nessuno di loro ha letto però il suo rapporto, né ha seguito il dibattito in commissione parlamentare europea. Né hanno ascoltato le dichiarazioni rilasciate nel corso della conferenza stampa il 4 novembre 2013 tenuta all’Aquila.
Cosa afferma, infatti, il rapporto Søndergaard ? Riprende i dati della Corte dei Conti europea che nessuno ha smentito, nemmeno la Commissione europea: tra l’altro, che le C.A.S.E. sono costate il 158% in più del prezzo di mercato e che non sono state rispettate le regole in merito agli appalti (anche le pietre sanno che è tramite gli appalti che la criminalità organizzata fa affari) e che le famose “case di Berlusconi” sono state pagate non dal governo italiano, ma per il 42% dai contribuenti europei tramite il FSUE (Fondo di Solidarietà Unione Europea).
Il Procuratore distrettuale antimafia, Fausto Cardella, dopo la lettura del rapporto Sondergaard ha affermato: “Da una prima lettura non ci sono spunti nuovi, almeno per quanto riguarda la Procura, si parla del passato, anche se l’atteggiamento di vigilanza e attenzione contro le infiltrazioni mafiose nell’Aquilano è sempre massimo”. Dov’è il problema per Cialente, Rivelini, Pezzopane e company ?
Cosa ha affermato in conferenza stampa l’onorevole Søndergaard ? Che se i fondi fossero stati utilizzati correttamente molte migliaia in più di Aquilani avrebbero avuto un tetto in Aquila piuttosto che restare in albergo, per esempio, con grande risparmio per l’erario i cui proventi sarebbero potuti essere utilizzati invece per la ricostruzione.
Allora i nostri attaccano il Parlamento europeo e Corte dei Conti Europea usando come argomento la difesa della Commissione europea in merito alla sua assenza di controlli nella spesa del FSUE. Anche se è lo stesso esecutivo comunitario che è obbligato ad ammettere tramite alcuni suoi revisori dei conti che la Commissione europea ha dichiarato “inammissibili” ai fondi UE per l’Aquila oltre 315 milioni di Euro (indagine 2011/FSUE/EUSF/27 del 13/17-2-2012). Di questi 306 milioni riguardano, appunto, gli appalti: “inammissibili”. A chi sono attribuii questi appalti? Altri 8,340 milioni, son stati dichiarati pure “non ammissibili, poiché erogati dalla Protezione civile alle persone colpite” (quali? a chi e quanto a ciascuno? con quali criteri? perché?).
La Commissione europea, l’esecutivo Ue, smentendo anche se stessa, cerca di difendersi attaccando il rapporto Søndergaard: in realtà attacca la Corte dei Conti europea, ma non lo fa apertamente. E lo fa per difendersi dal peggiore degli scenari possibili, quello di una possibile oggettiva accusa di complicità. Cosa pensare altrimenti se già il 19 ottobre 2009 l’onorevole Søndergaard chiedeva alla Commissione europea cosa intendesse fare in merito alle informazioni secondo le quali il costo delle CASE sarebbe stato almeno il doppio di quello di mercato e la Commissione europea rispondeva facendo spallucce? Dunque era stata informata, sapeva. Ora cerca di nascondersi dietro un dito. Confusa è la Commissione europea, non la realtà dei fatti che la contraddicono, cari Cialente, Pezzopane, Rivellini e company.
Le indagini della Procura aquilana, gli arresti, le prime condanne in primo grado dei processi relativi, la realtà di chi è stato costretto ad evacuare i MAP perché pericolanti, i buchi, le infiltrazioni-perdite d’acqua, le dispersioni termiche e gli incendi nei MAP e nelle CASE raccontano uno scenario di sperpero di malaffare. Questi sono i responsabili del danno alla città e agli aquilani.
Ultima informazione: la Commissione controllo bilancio non ha affatto chiuso il dossier, ma Rivellini non lo sa poiché è raramente attivamente presente ai lavori della commissione parlamentare, firma sulle presenze a parte.
Roberto Galtieri, Consigliere speciale per l’Italia dell’Onorevole Søren Bo Søndergaard M.E.P.
Angelo Ludovici, Responsabile organizzativo regionale del PdCI