L’AQUILA – Per il primo trimestre 2014 le imprese abruzzesi prevedono 1.270 lavoratori in meno, saldo tra 3.400 assunzioni programmate e 4.670 “uscite”. Più dei due terzi delle assunzioni (2.330 pari al 69%) avverrà sulla base di contratti di lavoro dipendente e la parte rimanente (31%) con contratti di somministrazione (i cosiddetti “interinali”) e di collaborazione a progetto, e con altre modalità di lavoro indipendente. I dati sono riportati nel CRESA Informa n. 2/2014 che analizza i risultati delle rilevazioni del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e del Ministero del Lavoro.
“E’ una situazione particolarmente preoccupante considerando che le 3.400 “entrate” di lavoratori non riescono a compensare le 4.670 “uscite”, dovute alla scadenza di contratti, ai pensionamenti e ad altri motivi, per cui ne deriva un saldo occupazionale negativo di 1.270 unità, valore che è risultato triplo di quello pur sempre negativo riscontrato nel primo trimestre del 2013″ evidenzia il presidente del Cresa Lorenzo Santilli.
Risulta particolarmente penalizzato il lavoro dipendente (-2.010 unità) mentre i saldi sono positivi per le diverse forme di lavoro autonomo. A livello territoriale si nota che il maggior numero di entrate totali riguarda la provincia di Chieti (960) dove si verificherà anche il maggior numero di assunzioni di personale dipendente (630). In nessuna provincia si prevede un saldo positivo.
Considerando le sole assunzioni di lavoratori dipendenti, rispetto al I trimestre 2013 si nota una diminuzione a livello regionale di circa il 28%. Il calo si è verificato in tutte le province e in particolare in quella dell’Aquila (-38%).
Riguardo alle tipologie contrattuali la maggior parte delle assunzioni previste (59%) sarà a tempo determinato (1.380 in calo del 27% rispetto al I trimestre 2013). Una quota inferiore (30%) sarà a tempo indeterminato, mentre l’11% avrà altre modalità contrattuali, tra cui l’apprendistato. La composizione riscontrata a livello regionale si ripete approssimativamente in tutte le province, sebbene le assunzioni a tempo indeterminato assumano un peso elevato a Pescara (39% del totale provinciale) e Chieti (34%), le assunzioni a tempo determinato a Teramo (67%) e le altre modalità contrattuali a L’Aquila (15%).
“La principale motivazione che nelle previsioni spinge le imprese ad assumere a tempo determinato è la copertura di picchi di attività (19% delle assunzioni totali) insieme allo svolgimento di attività o lavorazioni stagionali (18%) seguite dallo svolgimento di un periodo di prova (15%)” afferma il direttore del Cresa Francesco Prosperococco. “La sostituzione temporanea di dipendenti ha un peso sensibilmente inferiore (7%). La copertura di picchi di attività prevale nella provincia di Teramo (24%), lo svolgimento di attività stagionali prevale in quella dell’Aquila (28%) e il periodo di prova in quella di Chieti (22%)”.
Relativamente ai settori di attività economica si nota che il 61% delle assunzioni di lavoratori dipendenti programmate in Abruzzo riguarderà i servizi, in crescita di 7 punti percentuali rispetto al I trimestre 2013. Prevalgono le assunzioni nelle attività del turismo e della ristorazione (18%), seguite dal commercio e dai servizi alle persone (entrambi 14%). L’industria assorbirà il 39% delle assunzioni, con un calo di 7 punti rispetto al I trimestre 2013. Esse si concentreranno nella metalmeccanica (13%) e nelle altre industrie (14%). Nel dettaglio provinciale si osserva che le assunzioni nell’industria sono particolarmente numerose a Teramo (57% del totale) mentre quelle nei servizi a L’Aquila (78%). In particolare, le assunzioni nel tessile-abbigliamento a Teramo costituiscono il 10% del totale, nella metalmeccanica e elettronica a Chieti il 22%, nel turismo e ristorazione a L’Aquila il 38% e nei servizi alle imprese a Pescara il 16%.
Per le imprese abruzzesi le difficoltà di reperimento dei profili desiderati rimangono costanti, considerando che la quota di figure professionali difficili da trovare è pari all’11% del totale, come nel I trimestre 2013. A questo proposito è particolarmente difficile la situazione a L’Aquila (20%).
La richiesta di esperienza specifica è diminuita di 10 punti percentuali (58% delle assunzioni regionali rispetto al 68% del I trimestre 2013). L’esperienza viene richiesta più spesso a Chieti (63%). Tra i settori economici l’esperienza costituisce un requisito particolarmente importante nelle costruzioni, dove sarà richiesta per l’85% delle assunzioni, e nei servizi avanzati alle imprese (83%).
Tra le figure professionali più richieste nelle previsioni a livello regionale si rilevano cuochi, camerieri (340 assunzioni programmate), seguiti da operai metalmeccanici ed elettromeccanici (290), commessi e altro personale qualificato nelle attività commerciali (220), e operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione di edifici (210). Nel dettaglio provinciale a L’Aquila sono maggiormente richiesti cuochi, camerieri (190), a Teramo e Chieti operai metalmeccanici ed elettromeccanici (rispettivamente 120 e 130) e a Pescara commessi e altro personale qualificato nelle attività commerciali (90).
Tenendo conto delle assunzioni per le quali l’età è ritenuta indifferente e ripartendole proporzionalmente tra “under 30” e “over 30”, le assunzioni di giovani sotto i 30 anni costituiranno il 55% del totale. Lavoratori giovani sono maggiormente richiesti nella provincia di Chieti (68%) mentre a L’Aquila raggiungono quote inferiori (45%). Il settore maggiormente disponibile all’inserimento di giovani è il commercio (dove il 47% delle assunzioni riguarderà esplicitamente i giovani con meno di 30 anni) seguito dall’industria metalmeccanica (43%).
Considerando le assunzioni per le quali il genere è indifferente e ripartendole tra maschi e femmine, la quota di assunzioni che riguarderà le donne sarà del 45%, in aumento di 13 punti percentuali rispetto al I trimestre 2013. Il dettaglio provinciale mostra maggiori opportunità di assunzione per le donne a L’Aquila (64%).
Relativamente al livello di istruzione le 2.330 assunzioni di lavoratori dipendenti programmate per il I trimestre 2014 riguarderanno circa 220 laureati e 1.190 diplomati (in complesso il 60% del totale rispetto al 58% rilevato in Italia). Tra le province spiccano Chieti e Teramo dove la quota di laureati e diplomati è superiore alla media regionale (rispettivamente 66% e 63%).